Tommaso Cerno: «Le fake news nascono dopo l’11 settembre»
Incontro a Gorizia con il direttore de L’Espresso, Giulio Gambino e Marco Ciardi sul tema delle bufale giornalistiche

Bumbaca Gorizia 11.05.2017 Scienze diplomatiche, convegno Sconfinare © Fotografia di Pierluigi Bumbaca
I media tradizionali e quelli definiti
new
hanno una nota dolente in comune: le bufale. Che le si chiami
fake news
o
post-verità
cambia poco, quello che serve al lettore è capire cosa sono e come si combattono: per questo il giornale universitario Sconfinare ha organizzato ieri una giornata dal titolo “(Dis)Informazione, come sopravvivere nell’era delle fake news”. Chiamando esperti del settore nell’Aula Magna del polo universitario di Gorizia, si sono così confrontati il direttore de
L’Espresso
, Tommaso Cerno, il direttore di
The Post Internazionale
, Giulio Gambino e lo storico della scienza nonché membro del Comitato Italiano per il Controllo sulle Affermazioni sul Paranormale, Marco Ciardi. Per affrontare un tema così attuale e spinoso si parte dalle basi, come sottolinea Gambino, dicendo che il giornalismo non è solo scrivere bene, né affrontare i fatti prima ancora di conoscerli. La notizia dell’esplosione a Roma è già arrivata in sala e lo stesso ospite ne parla, perché lanciarsi a peso morto su un episodio simile significa solo creare allarmismo e alimentare il click-bating.
L’intervento di Cerno parte ancora più a ritroso, tanto da vedere nella storica Donazione di Costantino la prima, grande fake news. Più recentemente, invece, le balle dell’era contemporanea nascono dopo l’11 settembre, tra le ricostruzioni più disparate dei complottisti; fino ad arrivare a quella bufala secondo la quale la sorella della Presidente della Camera Boldrini guadagnerebbe grazie ai profughi, nonostante sia morta da tempo e non abbia mai lavorato in quel campo: per il numero uno de
L’Espresso
, però, la gente sta meglio quando legge fake news, perché può riversare tutta la propria frustrazione sul “sistema”, trovando la scusa giusta. Spazio anche allo scandalo del momento, quello nato dall’ultimo libro di Ferruccio de Bortoli che coinvolge l’ex ministro Boschi: quattro righe estrapolate e fatte diventare una notizia, mentre assistiamo a una “fake-smentita” da parte di Unicredit su presunte “pressioni” e a un “fake-silenzio” di Ghizzoni.
L’Italia è comunque abituata alle balle, Cerno n’è sicuro, tant’è che quando viene riportato qualcosa di vero, come un terremoto, perfino un parlamentare è capace di dire che c’è qualcosa di falso.
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