Tarcento dedica la biblioteca a Cappello

Sabato, alle 20.30, lo scoprimento della targa con l’amico del poeta Stas Gawronski
pordenonelegge_2015
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“Sono qui, con voi, perché sia voce la mia dentro le vostre”. I versi del poeta Pierluigi Cappello già riecheggiano nella biblioteca civica di Tarcento che porterà il suo nome. Il Comune della perla del Friuli ha accolto la proposta del Centro iniziative culturali di Tarcento (Cict) e sabato, alle 20.30, nel Centro europeo Luciano Ceschia, intitolerà la biblioteca al poeta scomparso meno di un anno fa, a soli 50 anni.

A Tarcento piace pensare che Cappello sia ancora lì nel luogo dove aveva inventato e diretto la rassegna di poeti contemporanei “Lo sguardo della Poesia” e dove, nel 2005, aveva ricevuto il Premio Epifania. Dal 2013 Cappello era anche cittadino onorario di Tarcento, da allora il poeta si sentiva parte di questa comunità. Qui era nato il libretto “Voci nella mia voce”, pubblicato nel 2009 dal Circolo Menocchio di Montereale Valcellina.

La voce di Cappello è ancora tra noi, basta leggere uno dei suoi versi per avvertire la presenza del poeta. Cappello sarà tra noi anche sabato sera quando il sindaco, Mauro Steccati, scoprirà la targa. Sarà tra noi anche quando il conduttore televisivo Rai, Stas Gawronski dedicherà il suo intervento all’amico Pierluigi. La voce di Cappello non sarà un’illusione nell’intervista de “I lûcs de poesie”, a cura di Augusta Eniti, e per la regia di Paolo Comuzzi (Forum editrice). Domande e risposte saranno riproposte assieme al video inedito girato da Andrea Lucatello, che riproduce il dialogo del poeta con Luigi Reitani alla presentazione, a villa Moretti, di “Rondeau”, il quaderno di traduzioni edito da Forum. Pierluigi ha lasciato un’eredità importante che gli consente di restare per sempre tra noi. Sarà Giuseppe Battiston, amico generoso di Pierluigi, a prestargli la propria voce affettuosa nella lettura dei suoi testi.

Quello di sabato sarà solo il primo passo verso un progetto di valorizzazione dell’eredità culturale lasciata dal poeta. Un’eredità che non teme lo scorrere del tempo perché nel leggere e rileggere i versi di Cappello si colgono significati sempre più profondi e attuali. Non a caso la comunità di Tarcento ha voluto legare la biblioteca al nome di Pierluigi Cappello. È un piccolo grande gesto per affidare un “legato” alle generazioni più giovani, per le quali Pierluigi aveva sempre nutrito una viva considerazione. Tarcento vuole che i giovani si riconoscano nella voce del poeta, si riconoscano e coltivino con la lui la propria umanità, la dignità degli umili, il valore delle “parole povere”».

Cappello sapeva ascoltare, interiorizzare e raccontare in versi la vita e il vivere quotidiano. I suoi versi hanno varcato i confini regionali, si sono affermati a livello nazionale rafforzando il legame che Pierluigi manteneva con Chiusaforte, dove era nato e cresciuto, e con l’intero Friuli che continua a cullarlo come il migliore dei suoi figli.

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