La superstar Natalia Osipova a Udine: quando la danza sfida la gravità
Domenica 9 novembre, alle 18, la ballerina è attesissima al Teatro Nuovo, con il suo gala personalizzato “Force of Nature”, che ne segna il ritorno in Italia con un’unica esclusiva data

Una presenza scenica fulminante per una danza che sfida la gravità. È quella di Natalia Osipova, la ballerina dalla straordinaria elevazione che catturò l'attenzione del mondo del balletto vestendo i panni di Kitri, quando il Bolshoi arrivò a Londra nel 2010. È attesissima al Teatro Nuovo di Udine con il suo gala personalizzato, Force of Nature, che segna il suo ritorno in Italia con un’unica esclusiva data domani, domenica 9 novembre alle 18. «L’apertura della stagione Opera Operetta e Danza avviene all’insegna del più alto livello internazionale – sottolinea la direttrice artistica Fiorenza Cedolins – Natalia Osipova è una acclamata superstar mondiale, nelle sue storiche interpretazioni affranca, nel classico, la figura dell’étoile dal cliché romantico di vittima fragile, votata quasi passivamente al sacrificio, e nel contemporaneo soggioga le platee con temerarietà e originalità sbalorditive, contribuendo significativamente all’evoluzione stilistica della danza e avvicinando ancor di più questa sublime arte alla sensibilità dei giovani».
Osipova ha nel cuore la grande tradizione ballettistica russa e un animo generoso sulla scena dove brilla per carisma e virtuosismo, conferma della sua tecnica impeccabile per nitore formale ed esecutivo. Giovanissima, il suo amore per la ginnastica vira alla danza a causa di un infortunio, qui i suoi esordi sono con Michail Lavrovsky che accende il suo talento e poi alla Moscow State Academy of Choreography.
Appena diplomata entra nel tempio della danza, il Bolshoi, e la sua ascesa è inarrestabile: il ruolo di Giselle la consacra come un esempio di “naturalezza e intensità drammatica”. Intraprendente e determinata, nel 2011 lascia la compagnia moscovita per quella del Teatro Mikhailovsky di San Pietroburgo e poi la Russia per girare il mondo alla ricerca di “libertà artistica e nuove strade per esprimere la propria individualità”.
Nel 2012 è Principal all’American Ballet Theatre e l’anno dopo si lega al Royal Ballet, come Principal dancer diventando una delle artiste tra le più celebrate del nostro tempo capace di approcciare le opere più tradizionali reinterpretandole in modo radicale e sorprendente.
La spinta costante a espandere le sue capacità per esplorare nuove forme, con incursioni sempre più fitte nel contemporaneo, la vedono oggi alternarsi tra la casa madre, il Royal Ballet, le esibizioni come guest e l’attività di imprenditrice con i suoi progetti, insieme a Jason Kittelberger, il ballerino statunitense che ha sposato nel 2020 e con cui ha fondato Bloom Dance Project.
Nel segno della versatilità in termini di tecnica e stile, la serata udinese è una vetrina coreografica in cui Osipova si alternerà in scena con artisti internazionali: Patricio Revé, Principal Artist Queensland Ballet, Francesca Velicu e Daniel McCormick, rispettivamente Soloist e First Soloist English National Ballet e per la danza contemporanea Eryck Brahmania e Jason Kittelberger.
La potremo ammirare in Romeo e Giulietta di Mac Millan-Prokofiev, in Valse Triste Waltz di Ratmansky-Sibelius e Isadora di Ashton-Brahms (pianista Daniele Bonini).
Completa il programma il pas de deux da Le Corsaire, Damaged Skin di Kittelberger-Rachmaninov e Ashes su musica di Nigel Kennedy and the Kroke Band, potente coreografia in un atto, di Kittelberger, che trae ispirazione da un dipinto di Munch e si sviluppa come narrazione emotiva attorno al senso della perdita.
Un evento che entra a pieno titolo nelle grandi serate del Giovanni da Udine
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