Storia del Capitolo di Aquileia: una finestra sul Patriarcato

Si presenta il 27 giugno a Palazzo Antonini il volume che raccoglie 200 documenti. Partecipa, tra gli altri, l’arcivescovo di Udine Lamba

Cesare Scalon
La basilica di Aquileia risalente al secondo decennio del IV secolo
La basilica di Aquileia risalente al secondo decennio del IV secolo

Sarà presentato venerdì 27 giugno alle 17 a Palazzo Antonini Mangilli del Torso a Udine il volume che raccoglie in edizione critica duecento documenti parzialmente inediti, riferiti al Capitolo e al monastero aquileiese. Interverranno Reinhart Härtel, Laura Pani ed Elisabetta Scarton con la partecipazione dell’arcivescovo di Udine Riccardo Lamba.

Presentando una sua relazione sul Friuli all’Accademia delle Scienze di Vienna nella seduta del 16 gennaio 1853, Karl von Czoernig lamentava la poca attenzione che la scienza storica e glottologica del tempo riservava alla vicenda plurisecolare del Friuli. I lavori pubblicati successivamente dallo storico boemo e il ruolo da lui svolto all’interno dell’amministrazione asburgica diedero allora uno stimolo importante alle ricerche in questo campo con l’approvazione di un ambizioso progetto di scrivere «la storia di Aquileia e quindi dell’intero Friuli».

A distanza di centocinquant’anni e in un contesto politico completamente mutato, l’interesse della cultura d’Oltralpe per Aquileia non è venuto meno se l’Accademia Austriaca delle Scienze dedica al Patriarcato di Aquileia una collana di fonti documentarie sotto la direzione del professor Reinhard Härtel dell’Università di Graz. Dopo la pubblicazione dei volumi sulle abbazie di Moggio, Santa Maria di Aquileia e Rosazzo il lavoro appena uscito alle stampe rivolge l’attenzione alla basilica di Aquileia e al Capitolo dei canonici che il patriarca di Aquileia Poppone avrebbe fondato nel 1031.

Promosso alla sede di Aquileia su indicazione dello stesso imperatore Enrico II di Sassonia, il bavarese Poppone è passato alla storia come il costruttore della basilica e della imponente torre campanaria che si affaccia sulla bassa pianura friulana e allo stesso tempo come colui che creò le basi del futuro stato patriarcale grazie alle concessioni e alle immunità ottenute a favore della chiesa di Aquileia.

È rappresentato nel catino dell’abside assieme ai santi aquileiesi e alla famiglia imperiale in uno degli affreschi più ragguardevoli della pittura murale del primo Romanico, nell’atto di offrire il modellino della chiesa alla “Madonna in trono con il Bambino” che rappresenta il centro della scena. Nello stesso giorno della consacrazione della basilica dedicata alla Vergine Maria e ai santi Ermacora e Fortunato il 13 luglio dell’anno 1031 Poppone, stando alle disposizioni che aprono la serie dei documenti qui pubblicati da Reinhard Härtel, istituì cinquanta canonici al servizio del culto divino nella cattedrale dotandoli delle relative prebende.

Il Capitolo di quella che fu una delle più importanti diocesi e metropoli d’Europa, la cui giurisdizione nel Medioevo arrivava fino al Danubio e all’Istria, rappresenta una delle principali istituzioni all’interno di questa realtà, sia perché ad esso fu attribuita l’elezione del patriarca che ne era anche il principe territoriale, sia perché affiancò lo stesso nella sua azione di governo. Si può quindi comprendere l’interesse che questi documenti presentano sul piano storico. Il volume pubblica in edizione critica circa duecento documenti parzialmente inediti, riferentesi al Capitolo e in misura minore al monastero aquileiese della Beligna, che vanno dal ricordato Poppone alla metà del tredicesimo secolo.

I documenti sono preceduti da un’ampia introduzione in cui si racconta la storia del Capitolo, si ricostruiscono le vicende complesse degli archivi che hanno salvato dal naufragio queste fonti preziose e si precisano i criteri di edizione. Un indice dettagliatissimo dei nomi di persona e di luogo e delle cose notevoli consente l’accesso diretto al testo da parte del lettore e permette di avviare percorsi di ricerca autonomi.

Il mestiere del diplomatista è solo in apparenza semplice. Non si tratta solo di trascrivere il testo di una pergamena vecchia di centinaia di anni, operazione peraltro complicata dalle possibili rasure, aggiunte, correzioni, espunzioni talvolta operate sul testo originale. Una volta accertato il testo dovrà verificarne l’autenticità ben consapevole che i documenti rilasciati da un’autorità laica o ecclesiastica costituivano spesso dei titoli di proprietà o erano la prova di diritti e quindi potevano anche essere stati manipolati da chi ne avesse avuto interesse.

È quanto fa il nostro Autore con questa ricerca sul Capitolo di Aquileia, la cui documentazione diventa così una testimonianza diretta della vita economica, politica, culturale, sociale, oltre che religiosa, su Aquileia e il suo Patriarcato. Reinhard Härtel, nato a Meersburg sul Lago di Costanza (Baden-Württemberg), è stato professore ordinario di «Storia del Medioevo» e «Scienze ausiliari della storia» e direttore dell’Istituto di ricerca per le Scienze ausiliarie della storia all’Università di Graz.

Membro della Commissione Internazionale di Diplomatica, è anche socio dell’Istituto Pio Paschini per la storia della Chiesa in Friuli. Per l’Accademia delle Scienze di Vienna dirige la collana dedicata al Patriarcato di Aquileia e, oltre all’edizione dei quattro monumentali volumi dell’Accademia, ha pubblicato un’infinità di altri contributi e ricerche dedicati al Friuli nell’età di mezzo.

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