Solenghi e Lopez, Marcorè e Re Lear: l’Ert si prepara alla nuova stagione
Le anticipazioni dei 70 appuntamenti. Tra gli ospiti anche Alessandro Bergonzoni, Lella Costa e Milena Vukotic

Ricordiamoci di quanto la cultura valga (e conti) in Friuli Venezia Giulia. Senza polemizzare, però qualcuno fa finta di non saperlo. Alla conferenza d’anticipo dell’Ert, Ente teatrale regionale, il vice governatore Mario Anzil si è soffermato su un paio di significativi dati: «La Regione è la prima in Italia per contributi al settore culturale e, non da meno, il pubblico del Fvg è il terzo in quanto a numero di biglietti strappati per eventi teatrali, musicali, cinematografici e quant’altro offra da decenni il territorio. La nostra è una cultura polifonica e si potrebbe anche definire il tutto come una sorta di Rinascimento per le iniziative che tendono a sperimentare e a consolidare l’arte».
Dunque, si va in scena. L’orizzonte è vario e multidisciplinare. Da mezzo secolo l’Ert è una delle più instancabili realtà friulane, con lo scopo primario di diffondere il verbo teatrale ovunque, lontano dai centri nevralgici cittadini proprio per offrire opportunità altrimenti irraggiungibili.
Ventotto teatri in altrettanti paesi e cittadine.
Ma la novità del cartellone 23/24 è “una stagione e 28 teatri”, quasi uno slogan che libera lo spettatore dalla fidelizzazione degli abbonamenti, creando, di fatto, un movimento libero: a ognuno la scelta di vedere ciò che preferisce. Ed è questa l’originalità avvalorata dal direttore Alberto Bevilacqua che ha paragonato la nuova onda lunga della prosa «come un “network”, una piattaforma unica da cui si dirama la programmazione regionale. Settanta titoli e duecento e cinquanta repliche. E così gli appassionati di palcoscenico non necessariamente dovranno legarsi a un singolo teatro, bensì potranno compiere il percorso a loro più gradito. Una democrazia culturale, un’emancipazione territoriale».
Il presidente Ert Fabrizio Pitton ha invece rimarcato «La cura della Regione nello stare sempre al fianco degli operatori culturali, un’attenzione che ha favorito, negli anni, la realizzazione di svariati progetti utili all’incremento della conoscenza».
Per la completezza l’Ert punta le sue fiches anche sull’innovazione e sulla sperimentazione. Non ci sarebbe stato futuro se, negli anni, la prosa fosse rimasta al palo, magari ancorata al coro greco o alla farsa degli uomini costretti a interpretare le donne. «Musica e danza — ha detto ancora Bevilacqua — stanno implementando il modo di comunicare senza scordarci della produzione regionale, fondamentale per proporre spettacoli di livello fatti in casa. E ricordo il Css, la Contrada, gli Artisti Associati, teatro Miela Bonawentura oltre al capostipite Teatro Stabile Fvg». Anticipando, in chiusura, l’evento del 5 settembre, un’opportunità di confronto al Rossetti per gli autori nostrani, sloveni e dell’Europa centrale.
Non è ancora un manifesto completo, ne sapremo di più fra qualche mese giusto poco prima che si levino i sipari. Ma qualche bel nome e cognome ve lo diamo con piacere, senza date, ma utile per gli appunti in agenda.
Ordine sparso, sia chiaro. L’apertura di stagione sarà cura di Tullio Solenghi e Massimo Lopez in “Dove eravamo rimasti”. L’artista che seguirà ha calcato a lungo le ruvide tavole udinesi e manca da un po’: lui è l’amatissimo Alessandro Bergonzoni. Ci proporrà il nuovo spettacolo che è in tour italiano.
Restando nella zona comica ecco Enrico Bertolino, con la regia di Massimo Navone, in “Una serata di ordinaria ironia”, uno show prodotto dal triestino Teatro Miela. Da Ciro a Zelig, lo showman milanese è uno dei pochi che ha resistito alle spallate del tempo conservando il suo straordinario slang.
Be’, Neri Marcorè non è solamente un imitatore e un attore, quando imbraccia la chitarra sa il fatto suo: stavolta si confronterà con Fabrizio De Andrè ne “La buona novella”, album del 1969 che verrà presentato in una versione di teatro/canzone diretto da Giorgio Gallione. Della partita ci sarà pure Lella Costa con “Otello, di precise parole si vive”.
Attenzione. Ora arriva un gigante: Peter Stein, regista berlinese divenuto un riferimento dell’intera seconda metà del Novecento. A sua firma debutterà “Crisi di nervi, ovvero tre atti unici di Anton Cechov”.
E ancora Giacomo Poretti, Leonardo Manera, Milena Vukotic e molte intriganti produzioni made in Fvg.
Preparatevi al viaggio.
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