Sole cuore amore il film di Vicari con una super Isabella Ragonese

ROMA. Alla Festa del Cinema di Roma è il giorno di Daniele Vicari col suo Sole cuore amore, primo film italiano nella selezione ufficiale. La pellicola, interpretata da una straordinaria Isabella...
Italian director Daniele Vicari, poses during the photocall for the movie 'Sole cuore amore' during the 11th annual Rome Film Festival, in Rome, Italy, 15 October 2016. The festival running from 13 to 23 October. ANSA/GIORGIO ONORATI
Italian director Daniele Vicari, poses during the photocall for the movie 'Sole cuore amore' during the 11th annual Rome Film Festival, in Rome, Italy, 15 October 2016. The festival running from 13 to 23 October. ANSA/GIORGIO ONORATI

ROMA. Alla Festa del Cinema di Roma è il giorno di Daniele Vicari col suo Sole cuore amore, primo film italiano nella selezione ufficiale. La pellicola, interpretata da una straordinaria Isabella Ragonese che per l’occasione recita in romano, non è stata accolta con grande entusiasmo dalla stampa che le ha riservato tiepidi applausi nella proiezione della mattina. Il film è una storia alla Ken Loach, in cui i protagonisti vivono nella grande periferia (Ostia, nel caso di Isabella Ragonese, del marito Francesco Montanari e della performer Eva Grieco) e le difficoltà economiche costringono la protagonista, pendolare per necessità, a fare una scelta difficile di grande responsabilità e dalle inevitabili drammatiche conseguenze. Un film che vuole dare uno spaccato sociale, fare quasi una foto di una realtà restando alla superficie, senza mai investigare realmente nei meandri del dramma sociale. Un quadro in stile Gente di Dublino, piuttosto piatto e volutamente monotono, che a volte appare incompiuto se non addirittura superfluo nella narrazione di alcuni personaggi. Daniele Vicari, autore di pellicole di culto come Velocità massima o Diaz - Non pulire questo sangue (premiato con quattro David di Donatello e tre Nastri d’Argento) spiega che il suo è «un film semplice, come il verso della canzone da cui è tratto il titolo, come semplici sono le esistenze di cui racconta la storia. La vita quotidiana di milioni di persone che non hanno una vita assicurata dall’appartenenza sociale è invece molto difficile - spiega il regista -. Sole cuore amore si è rivelato così un film più complesso da fare e da dominare di quanto mi apparisse inizialmente sulla carta».

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