«“Sidera”, una web series sui misteri della psiche»

di Gian Paolo Polesini
Cinema virale, l’alternativa alla solita pizza. Bisogna cambiare sapori, altrimenti è il soffritto della nonna. La web series è un . modo veloce di raccontare storie e soprattutto non fatichi a trovare parcheggio. È il film che viene da te, non tu da lui. Basta un tablet, anche uno smartphone, volendo. Pigi il tastino e guardi.
Per ora esiste un promo. Lo si potrà vedere oggi al “Cervignano Film Festival”, alle 18 alla Casa della Musica. Attorno a un tavolo siederanno il produttore Omar Soffici, il regista Lorenzo Bianchini e l’ideatore Piero Tomaselli, anche sceneggiatore con Davide De Bona. «La spina è inserita nel momento in cui Piero mi chiama al telefono - racconta Bianchini - spiegandomi l’idea che gli gira in testa da un po’. Il titolo è Sidera, svela, e potremmo classificarlo come un thriller/horror. Ambientazione? Un ospedale psichiatrico. Guardando fuori la finestra si vedrà Palmanova in tutta la sua carica di città esoterica. Il protagonista è Valerio, un giovanotto che lotta con i fantasmi suoi e interagisce con gli altri ospiti della struttura. Siamo nel post Basaglia, per capirci. Insomma, mi arriva il soggetto. Raramente mi entusiasmo, ma stavolta capita».
Diamo un’occhiata ai credits: prodotto da Collective Pictures, in collaborazione con Kowalski, Alab e Intech, con il sostegno di Bluenergy group e il comune di Palmanova. Di attori ce ne sono una trentina. Oggi vi sveliamo soltanto che il volto di Valerio è di Daniele Tenze.
«Un cast entusiasmante - dice Bianchini, reduce dall’ennesimo premio del suo Oltre il guado, stavolta a far compagnia al malloppo in bella mostra è un Pipistrello d’oro conquistato a Roma - finora ho lavorato benissimo con loro. Abbiamo pescato in Friuli Venezia Giulia, giustamente. Siamo una realtà fantastica con potenzialità altissime».
Intanto una puntata pilota. L’inizio corrisponde alla normale strategia. «Se ci fosse qualcun altro a crederci, noi ben volentieri accettiamo. Intendiamo investitori privati o pubblici. Il cinematografo senza estimatori non lo puoi fare».
Il capolinea, a fine corsa, sarà il web. «Non hai l’ansia da distribuzione, che spesso ti rovina le notti. E vuoi mettere la velocità di espansione. Con lo scatto dei social arrivi ovunque».
Il maestro friulano dell’horror ha in mente un cambio di passo. Vero Bianchini? «Sto marciando verso una pellicola drammatica, mi piglio una piccola pausa dalla paura».
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