Sgorlon, Cantarutti, Puppo, Maniacco: gli anniversari 2020 degli intellettuali

Un anno interessante quello alle porte ricco di ricorrenze legate a personalità friulane fondamentali nella nostra storia

Carlo Sgorlon nacque il 26 luglio (dunque, era un leone) del 1930, e lui stesso si raccontò nel libro “La penna d’oro”: “A Cassacco, piccolo comune a tredici chilometri da Udine, a duecento metri dal castello medioevale, sorgono le vecchie scuole di stile vagamente liberty, costruite nel primo Novecento. In esse nacqui io.

Il mio nonno materno, Pietro Mattioni, vi insegnava e qui aveva la sua abitazione. La moglie di lui, Eva, era levatrice comunale, e per questo mia madre, Livia, ogni volta che stava per dare alla luce un figlio si recava in campagna. Nella nascita dei bambini allora non erano previsti né medici né cliniche...”.

Questa la storia e a noi compete di fare un breve calcolo perché, durante l’imminente 2020, ricorreranno i 90 anni da quel giorno. Data che rientra tra gli anniversari significativi riguardanti i personaggi del mondo culturale friulano. In chiave-Sgorlon ci sarebbe un’altra commemorazione visto che nel nuovo anno ricorre anche il centocinquantesimo del nonno Pietro, nato nel 1870.

Fu una figura interessante, non solamente per l’illustre nipote, ma per essere stato, oltre che insegnante, pure scrittore, poeta e giornalista, interprete di uno spirito semplice e autentico.

Ma nel 2020 ci sarà anche il centenario di Novella Cantarutti, grande poetessa di Navarons, nata il 26 agosto 1920. Di lei, tra le tante riflessioni che si possono fare, è fondamentale citare la fraterna amicizia con Pier Paolo Pasolini, che Novella raccontò, dopo la tragica morte del poeta, pubblicando le lettere che si scambiavano fin da ragazzi, quando si raggiungevano in treno fra Casarsa, Spilimbergo e Udine. In una lettera del 1954, quando viveva già a Roma, Pier Paolo scrisse all’amica: “Grazie per esserti rifatta viva. E malinconica, chiusa, come sempre. Ma è la condizione per la tua poesia.

Siamo proprio i fringuelli accecati. Sono passato per il Friuli, e l’ho rivisto, tutto roso e inzuppato dall'autunno, pieno del vecchio, ineffabile amore. Davanti al Friuli dovrei ricominciare tutto daccapo. E a pensarci qualcosa mi prende alla gola: un senso insieme di morte e di vita. Se vivrò, dovrò pur tornare”.

Nell’anno che si apre c’è proprio l’anniversario del momento in cui Pier Paolo lasciò il Friuli, scappando a Roma con la mamma Susanna, perché era diventato insopportabile il clima attorno al professore coinvolto negli scandalosi “fatti di Ramuscello”, come vennero chiamati.

Era il 28 gennaio 1950 e il cugino Nico Naldini raccontò così la scena: “Alle cinque del mattino Susanna e Pier Paolo vanno alla stazione per prendere il primo treno per Roma. Susanna sembra una giovanetta al suo primo viaggio mentre percorre la strada tenuta sottobraccio da Pier Paolo. Dal suo viso sembra quasi cancellato ciò che è accaduto negli ultimi tempi e il futuro non la preoccupa: sarà in ogni caso una vita da vivere assieme al figlio”.

Tra gli anniversari speciali da ricordare nel 2020, ci sarà quello del professor Gianfranco D’Aronco, scomparso di recente a 99 anni. Era nato il 19 ottobre 1920 e c’è da sperare che di lui si rilegga tanto, tutto se possibile, partendo da libri come la “Piccola antologia della letteratura friulana”, pubblicata da Ribis nel dicembre 1946, oppure il “Pasolini riveduto e corretto”, proposto da Vattori nel 1990. Un ritratto questo basato sulla conoscenza tra D’Aronco e il poeta fin dal tempo dell’Associazione per l’autonomia friulana.

Un altro anniversario potrà essere dedicato a Gaetano Perusini, etnologo, studioso di antropologia e tradizioni popolari, nato nel 1910 e tragicamente morto a Trieste nel 1977. Aveva preso il nome da un parente, appunto il neurologo Gaetano Perusini, i cui studi furono decisivi per scoprire il morbo di Alzheimer.

Nello stesso 1910, esattamente il 2 settembre, nacque a Udine nel popolare Borgo San Lazzaro, dove la mamma aveva un negozietto di verdure, Mirko Basaldella, secondo dei tre straordinari fratelli (primogenito Dino e poi arrivò Afro) che sono stati i più grandi artisti udinesi del Novecento. Morì a Cambridge nel 1969 e tra le sue opere c’è la cancellata d’ingresso al mausoleo delle Fosse Ardeatine a Roma.

E ancora nel 1910, il 26 febbraio, nacque Riccardo Castellani, figlio di un’austriaca e di un carnico che commerciava in legname. Fu fra quanti affiancarono Pasolini nella celebre Acamediuta poetica.

Il 2020 segnerà il centenario di nascita per altri personaggi della nostra letteratura che meriterebbero un romanzo: il professor Alessandro Ivanov, nato il 27 giugno 1920 a Rostov, sul Don, da una famiglia anche con origini friulane, che poi tornò a Udine dopo la rivoluzione; Alviero Negro, nato nel 1920 a Muzzana, figura di spicco nel rinnovamento del teatro in friulano; Riedo Puppo, venuto al mondo l’11 agosto 1920 a Ceresetto di Martignacco, protagonista nel gruppo di letterati chiamato Risultive da pre Marchetti.

Il 2020 si aprirà il 21 gennaio con il ricordo dei dieci anni dalla scomparsa di Tito Maniacco, il più importante intellettuale udinese del secondo Novecento. Scrittore, storico, poeta, saggista, è stato davvero un “Figlio del secolo”, come intitolò la sua splendida autobiografia pubblicata dalla Kappa Vu.

Un anno dunque interessante quello alle porte, a livello di eventuali commemorazioni, che potrà dedicarsi anche alla fotografia di Carlo Bevilacqua, un vero maestro nato a Fagagna il 28 novembre 1900, o a quella di Attilio Brisighelli, l’iniziatore di una dinastia unica che ha saputo raccontare Udine per immagini, nato l’8 agosto 1880.

Tra tanti personaggi noti (riscoperti grazie al provvidenziale “Nuovo Liruti. Dizionario biografico dei friulani”, edito da Forum e a cura di Cesare Scalon, Claudio Griggio e Giuseppe Bergamini), c'è pure uno sfuggente, ma dal nome fragoroso. Si chiamava infatti Giulio Cesare, nacque a Udine nel 1860 e faceva non il condottiero, ma il medico. Firmava poesie e racconti come Iulius, ovvero il “miedi di vile”, il medico di paese. Anche lui merita un posticino in questo angolo di lievi, sincere rimembranze.

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