Sessanta artisti celebrano il vino dal Seicento ai giorni nostri

Fino al primo marzo la Galleria Civica d’arte “Celso e Giovanni Costantini” di Castions di Zoppola ospita “La vigna di Noè. L’uva e il vino nell’arte friulana”, esposizione a cura di Stefano Aloisi

Una delle opere che si possono ammirare alla mostra di Zoppola
Una delle opere che si possono ammirare alla mostra di Zoppola

Per il terzo anno consecutivo la Galleria Civica d’arte “Celso e Giovanni Costantini” di Castions di Zoppola propone un tema originale come soggetto di una mostra d’arte, un tema profondamente intrecciato con aspetti culturali ed economici del territorio. Fino al primo marzo la galleria ospita “La vigna di Noè. L’uva e il vino nell’arte friulana”, esposizione a cura di Stefano Aloisi, che ha ideato e sviluppato un argomento ad oggi mai affrontato sistematicamente nelle sue sfumature e specificità iconografiche, tratto sia nell’arte sacra che in quella profana, ma al tempo stesso così presente nella quotidianità di molti friulani.

È significativo che nella xilografia del 1618 di Cesare Ripa il Friuli venga raffigurato come una nobildonna posata su una vigna: quale immagine più pregnante per connotare un territorio?

La mostra presenta, per la prima volta insieme, sessanta opere di artisti regionali e internazionali che hanno raffigurato temi e iconografie legate all’uva e al vino attraverso i secoli in Friuli a partire dal Seicento fino ai giorni nostri. Il tema rispecchia la vocazione territoriale ed economica di buona parte della regione e per questo assume significati profondi che si intrecciano da sempre con la cultura e l’immaginazione degli artisti.

«Civiltà del vino e cultura del buon bere – riferisce il curatore Stefano Aloisi – da sempre connotano la gente e i luoghi del Friuli. Uva e vino da sempre intridono il quotidiano del popolo friulano, tanto da trovare anche nell’arte profonde radici. Dai tralci di vite che ornano il ciborio del Battistero di Callisto in Cividale agli affreschi trecenteschi un tempo ornanti il palazzo Antonini-Perusini di Udine, dai grappoli d’uva connotanti tante sacre rappresentazioni al gran numero di raffigurazioni della viticoltura realizzate da tanti artisti regionali».

L’esposizione è articolata in diverse sezioni: viene affrontato il tema del mito di Bacco e i baccanali, quello del sacro tra Antico e Nuovo Testamento, il rapporto moderno con l’uva, dalla viticoltura alla lavorazione, il tema delle osterie e dei bevitori e infine il trattamento del soggetto “vino e affini” nelle arti applicate. La stretta connessione con il territorio è valorizzata anche attraverso percorsi di visita ai mosaici monumentali presenti a Zoppola e nelle sue frazioni.

Le opere esposte provengono da collezioni e istituzioni pubbliche, Regione Friuli Venezia Giulia, Comune di San Vito al Tagliamento, Museo Civico d’Arte di Pordenone, Fondazione Friuli e da privati. In mostra ci sono dipinti di autori antichi quali Pietro della Vecchia, Nicola Grassi, Giovanni Segala, Tullio Silvestri (presente con inediti) e Armando Spadini; una nutrita serie di opere dei maggiori artisti friulani del Novecento come Bruno Barborini, Carlo Ciussi, Augusto Culòs, Federico De Rocco, Luigi Diamante, Duilio Jus, Stefano Jus, Fred Pittino, Marcello Mascherini, Mario Moretti, Loris Pasquali, Tullio Silvestri, Angelo Toppazzini, Renzo Tubaro, Enrico Ursella, Angelo Variola, Luigi Zuccheri; e una mirata selezione di stampe, tra le quali l’immagine del Friuli dall’Iconologia di Cesare Ripa del 1618, opere di Giacomo Leonardis, Phillip Andreas Kilian da Nicola Grassi, Giovanni Volpato e Giuseppe Zigaina.

Nel catalogo sono presenti testi del curatore, Stefano Aloisi, di Pietro Alberto Lucchetti, che analizza il rapporto tra il Friuli e il vino e Stefania Miotto, che affronta il tema delle etichette del Vino della Pace.

Il progetto espositivo è stato organizzato dal Comune di Zoppola con il partenariato dei comuni di San Giorgio della Richinvelda e di Casarsa della Delizia, dal Consorzio di Pordenone per la Formazione Superiore, gli Studi Universitari e la Ricerca, dall’Associazione città del vino, della Società Filologica Friulana.

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