Roberto Vecchioni celebra Pasolini, a 50 anni dalla morte: «Un poeta universale»
Il 2 e 3 novembre due giornate di appuntamenti a Casarsa dedicati allo scrittore. Il cantante: «Il più affascinante intellettuale del Novecento»

Restituire alla contemporaneità un classico del Novecento: é con questo obiettivo che il Centro studi di carsa organizza due giornate dedicate a Pasolini, in occasione dei 50 anni della morte dello scrittore. E lo fa ospitando, tra gli altri, uno dei cantautori più amati, Roberto Vecchioni, che terrà una lectio magistralis sul tema Pasolini, poeta dell’universalità umano.
«Pasolini è il più intricato e affascinante intellettuale del nostro Novecento – afferma Vecchioni, una voce febbrile alla ricerca di un ubi consistam universale, un sogno di rinascita che ancora ci riguarda tutti». Sarà dunque «una riflessione sull’amore, la perdita, la nostalgia dell’origine e la necessità di comprendere il presente attraverso la poesia».
Appuntamento il 2 e 3 novembre a Casarsa con due giornate di eventi. «Non vogliamo commemorare una chiusura, ma aprire una nuova parentesi – afferma Marco Salvadori, presidente del Centro Studi – . Pasolini continua a parlarci e il nostro compito è far sì che la sua voce arrivi ai giovani, ai loro linguaggi e alle loro inquietudini».
Il programma prenderà il via domenica 2 novembre, a cinquant’anni esatti dalla sua scomparsa: la giornata si aprirà alle 10 con la cerimonia nel cimitero di Casarsa, dove Pasolini riposa accanto alla madre Susanna, alla presenza delle istituzioni e dei rappresentanti dei Comuni di Roma e Bologna, le altre due città profondamente legate alla biografia pasoliniana.
La sera, al Teatro Arrigoni di San Vito al Tagliamento, alle 21, Edoardo Camurri, divulgatore e autore che a Pasolini ha dedicato anche un fortunato programma televisivo su Rai 5, proporrà “Pasolini, parola viva!, «un viaggio intellettuale e visionario costruito intorno a cinque parole-chiave — educare e amare, corpo e mutazione, luce e sacro, interrogare e scandalo, comunità e alterità — per raccontare un poeta che non smette di parlare al presente.
Lunedì 3 novembre, al Teatro Pasolini di Casarsa, dalle 9 si terrà il convegno internazionale di studi curato da Maura Locantore, studiosa di letteratura italiana contemporanea e di critica letteraria, segretaria del Comitato nazionale per il centenario di Pasolini, dedicato a un’indagine nuova sull’opera e sul pensiero del poeta.
Non solo “pasolinisti”, ma studiosi di diverse discipline – letteratura, cinema, sociologia, filosofia – per restituire un Pasolini attraversato da generi e generazioni.
Tra gli ospiti Giulio Ferroni, Roberto Chiesi (massimo esperto in Italia del cinema di Pasolini) e il poeta Gian Mario Villalta.
Tre le sezioni che saranno esplorate durante l’incontro: I linguaggi di Pasolini tra innovazione e provocazione, Miti e simbologie nell’opera del poeta e L’intellettuale e la società italiana. Sarà questa l’occasione per mettere a confronto prospettive diverse e nuovi approcci critici.
Alle 21, sempre nel Teatro Pasolini, sarà dunque la volta di Roberto Vecchioni, figura simbolica della canzone d’autore italiana, docente, che chiuderà le celebrazioni con la lectio su Pasolini poeta dell’universalità umana.
Dal 2 al 6 novembre si svolgerà inoltre la Pasolini High School transfrontaliera “Pier Paolo Pasolini tra natura e cultura: geografie sentimentali e confini linguistici”, coordinata da Angelo Fàvaro (Università di Roma “Tor Vergata”), con studenti italiani, sloveni e di altri Paesi europei. L’iniziativa — collegata a Nova Gorica-Gorizia Capitale Europea della Cultura 2025 — proporrà laboratori, workshop, incontri: il 2e 3 novembre a Casarsa, poi a Idrija e Nova Gorica (Slovenia), “per testimoniare – affermano gli organizzatori – un’eredità che continua a muoversi oltre i confini, come arricchimento e non come limite”.
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