“Rapito” di Bellocchio: il film su una vicenda vera con elementi visionari
La storia di un bimbo ebreo battezzato segretamente in culla. Il miglior film del regista da anni, una summa della sua arte

“Rapito”, il miglior film di Marco Bellocchio da anni, e una “summa” del suo cinema, racconta una storia vera del tempo del Papa-Re Pio IX. Il bambino ebreo Edgardo Mortara era stato battezzato segretamente in culla da una domestica; anni dopo, nel 1858, quando lei lo rivelò, fu strappato alla famiglia per allevarlo nella fede cattolica.
La scena del rapimento contiene l’elemento gotico così presente in Bellocchio ma dal punto di vista visivo va segnalato specialmente il ricorrere di strutture architettoniche, come facciate di chiese, in inquadrature frontali, opprimenti, che riempiono lo schermo e schiacciano la vista. Ritorna l’elemento visionario che caratterizza il cinema di Bellocchio: nell’incubo del papa; nell'apparizione onirica dei genitori presso il letto di Edgardo adulto; soprattutto, quando il piccolo Edgardo di notte in chiesa si arrampica fino alla grande statua del crocefisso, strappa i chiodi, e il Cristo si anima e scende dalla croce.
Dopo la caduta del potere temporale dei papi, Edgardo non torna alla sua famiglia e resta nella chiesa cattolica. “Rapito” è un film disperato non tanto come cronaca di una prepotenza di Stato ma come descrizione di un’anima scissa. Non per nulla il film è così fortemente giocato sulla replica e il parallelismo; al centro (ricordiamo che quello di Bellocchio è un cinema della ricerca/dell’uccisione del padre) stanno due figure di padri paralleli e contrapposti: il padre carnale e il papa Pio IX.
Bellocchio è un regista ateo che sente un’attrazione/ripulsione verso la pompa cattolica. Lo sguardo sulla coscienza scissa di Edgardo (la sorpresa della “bestemmia” al funerale del papa!), che il film non risolve ma che dipinge con una forza che possiamo definire quasi shakespeariana, è la ricchezza maggiore di un film molto ricco. Rapito, regia di Marco Bellocchio, con Enea Sala, Leonardo Maltese, Paolo Pierobon, Fausto Russo Alesi, Barbara Ronchi (Italia-Francia-Germania, 2023)
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto