Quattro realtà producono il formadi di mont slow food

Pozof, Lavareit, Losa e Costa Cervera hanno aderito all’operazione qualità. Il presidente Plett: sarà venduto a prezzi in grado di assicurare guadagni adeguati

UDINE. Le forme di formaggio che saranno prodotte nelle malghe Pozof sul monte Zoncolan, Lavareit (Paluzza), Losa (Sauris) e Costa Cervera di Polcenigo saranno marchiate slow food.

L’operazione qualità è stata ufficializzata dal presidente del presidio Slow food, Max Plett, nel corso di “Transumanza day 2017”, l’evento organizzato a malga Pozof per valorizzare i prodotti lattiero-caseari del territorio. L’obiettivo è quello di creare una rete di vendita capace di valorizzare le caratteristiche del formaggio di malga.

Parte proprio da questo concetto la riflessione del presidente del presidio Slow food Fvg, fiero di aver tenuto a battesimo “il formadi di mont” prodotto con latte munto e lavorato sul posto, da mucche da pascolo nutrite solo con erba di montagna. Il periodo di produzione inizierà a giorni e si concluderà a settembre.

Tra le altre note del disciplinare, che sarà sottoscritto dalle quattro malghe alle quali presto se ne aggiungeranno altre, è previsto che il latte sia crudo non pastorizzato, poi acidificato solo con latte innesto.

Nel giro di un anno e mezzo troveremo le prime forme marchiate Slow food negli spacci e nei punti vendita che sposano la filosofia dell’associazione.

«In montagna – spiega Plett – il livello di biodiversità è molto alto. Questo fatto consente di produrre formaggi tra i quali quello di malga che è il più diffuso, il classico latteria, più ricchi rispetto a quelli della pianura proprio perché gli animali non mangiano fieno».

Finora, dal punto di vista commerciale, questi prodotti sono stati sottovalutati vendendoli a prezzi troppi bassi rispetto alla qualità offerta. Il tema è attuale ecco perché Plett auspica che le forme marchiate Slow food «vengano vendute a un prezzo che consenta ai produttori di guadagnare a sufficienza per tornare in malga l’anno successivo.

A un prezzo che, allo stesso modo, gli consenta di mantenere un tenore di vita decoroso». Il fine ultimo dell’operazione qualità è proprio quello di far capire ai gestori delle malghe che le caratteristiche del prodotto hanno un valore commerciale.

Solo in questo modo si può pensare di «allargare il mercato del formadi di mont in un segmento capace di capirlo».

Inutile dire che in questo contesto si possono inserire anche altri prodotti. Non a caso sabato scorso, lungo la salita a malga Pozof, sul monte Zoncolan, con una trentina di mucche di proprietà della famiglia Gortani, i partecipanti all’iniziativa hanno potuto seguire gli insegnamenti di alcune conoscitrici delle erbe officinali.

«Le signore spiegavano ai 120 partecipanti come riconoscere le varie erbe e quali sono le proprietà di ciascuna specie», continua il presidente del presidio Slow food nel dirsi orgoglioso del presidio del formadi di mont. Plett è fiducioso: «Partiamo con poche malghe – ripete –, ma se ne aggiungeranno sicuramente altre. Siamo una bellissima squadra».

Una squadra collaudata anche durante il tragitto seguito sabato scorso da persone giunte da tutto il Friuli. Anche questo è stato un modo di far conoscere le particolarità del vivere in montagna con tutti i suoi pro e contro.

Si tratta di una filosofia condivisa da diversi giovani che, complice la crisi economica, la sposano per costruirsi un futuro al di fuori degli ambienti stressanti che caratterizzano i contesti urbani.

Al fine di valorizzare questi e altri aspetti è stato istituito pure il concorso fotografico “Che bellezze: le Brune in transumanza!”. Questo il titolo della competizione ancora in corso.

È chiaro che l’oggetto delle fotografie sono prevalentemente le protagoniste a quattro zampe della giornata, ma ovviamente anche gli altri momenti significativi del percorso, che ha portato i partecipanti a rivivere una tradizione antica, di rispetto per gli animali e l’ambiente montano.

Ciascuno ha potuto interpretare liberamente il tema attraverso le immagini che ora può pubblicare sull’album creato sulla pagina Facebook della fattoria Gortani, sulla quale è già disponibile il regolamento completo per partecipare.

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