A Pordenone va in scena Cristicchi con “Trieste 1954”: quando la città tornò all’Italia

Appuntamento martedì 14 ottobre al teatro Verdi. E da giovedì 16 ottobre tre serate con Circuito Ert, prima data a Gemona

Prossimo all’avvio della sua nuova programmazione artistica, il Teatro Verdi di Pordenone – che quest’anno rinnova e rafforza il proprio impegno nel proporre un’offerta culturale ampia e trasversale, tra esclusiva assolute in ambito musicale, prime regionali e trivenete di prosa, danza e lirica – propone al suo pubblico oggi. martedì 1, in collaborazione con il Comune di Pordenone, un evento speciale fuori abbonamento, che risulta già tutto esaurito.

In scena alle 20.30 “Trieste 1954”, la nuova produzione del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, spettacolo di e con Simone Cristicchi, scritto insieme a Simona Orlando e diretto da Paolo Valerio, con la direzione, gli arrangiamenti e le musiche originali di Valter Sivilotti. Sul palco anche la voce di Franca Drioli, l’Orchestra dell’Accademia Musicale Naonis di Pordenone e il Coro del Friuli Venezia Giulia.

“Trieste 1954” nasce come omaggio alla città di Trieste e ai suoi settant’anni dal ritorno all’Italia. Un viaggio poetico e civile che restituisce voce e memoria a una pagina complessa e spesso dimenticata della storia del Novecento: i nove anni in cui Trieste, liberata solo nel 1954 dopo nazifascisti, jugoslavi e angloamericani, visse sospesa «a doppio tempo», come dice Cristicchi, «veloce ma a lungo immobile».

A guidare il racconto è Persichetti, l’archivista romano già protagonista del celebre Magazzino 18, che torna in scena per accompagnare la moglie Adele alla scoperta della città e del suo destino di confine. Attraverso materiali d’archivio, immagini della Rai Friuli Venezia Giulia e musiche dal vivo, Cristicchi intreccia ironia e commozione in un affresco dove la memoria diventa canto e la storia si fa emozione condivisa.

«A Trieste tutto è doppio, come la “scontrosa grazia” di Saba – racconta Cristicchi –. Forse è questo che ammiro di più nei triestini: sanno restare in piedi nella bufera della Storia».

Trieste 1954 è così un racconto corale e vibrante, dove parola, musica e immagini si fondono per restituire l’anima profonda di una città capace di rinascere ogni volta, tra mare e vento, tra dolore e speranza. Un’occasione speciale per il pubblico del Verdi di ritrovare un artista che sa trasformare la memoria collettiva in emozione teatrale, e che con questo nuovo lavoro conferma la sua capacità di unire impegno civile e poesia scenica. Prosegue intanto la campagna abbonamenti, quest’anno in grande ascesa, e la vendita dei singoli biglietti. Dopo l’evento speciale con Cristicchi, sarà la grande Musica ad inaugurare ufficialmente il cartellone: sabato 25 ottobre grande attesa per il pianista e direttore Alexander Lonquich alla guida della Münchener Kammerorchester in un dittico beethoveniano di straordinario impatto.

Simone Cristicchi con Trieste 1954 arriva anche nei teatri del Circuito Ert per tre serate. Lo spettacolo, prodotto dal Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia per celebrare i 70 anni del ricongiungimento di Trieste all'Italia, sarà giovedì 16 ottobre al Teatro Sociale di Gemona, venerdì 17 ottobre al Teatro Ristori di Cividale e sabato 18 ottobre al Teatro Candoni di Tolmezzo. Tutte le repliche andranno in scena alle ore 20.45 e il successo si conferma anche nei teatri del Circuito: Gemona e Tolmezzo hanno già esaurito i biglietti in prevendita, mentre per la tappa di Cividale gli ultimi posti disponibili saranno in vendita al botteghino giovedì 16 ottobre dalle 17 alle 19.

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto