Il colore delle note su Pordenone: cento musicisti per Piano City

Da oggi a domenica, il festival internazionale trasforma Pordenone in una costellazione musicale con eventi nei luoghi simbolo della città e pianoforti liberi a disposizione di tutti. Inaugurazione con Cesare Picco e il tributo a Keith Jarrett.

Cristina Savi

Sarà una vera e propria invasione pacifica di musica e talento quella che da oggi a domenica travolgerà Pordenone con Piano City, il festival organizzato dall’associazione Comitato Piano City Pordenone presieduta da Luigi Rosso, evento giunto alla sua settima edizione con numeri da record: 94 concerti, oltre cento pianisti coinvolti, 280 candidature arrivate da tutto il mondo.

La città si trasformerà in un grande palcoscenico diffuso, celebrando la musica per pianoforte nelle sue forme, dal repertorio classico al jazz, passando per il crossover e la composizione originale. Il sipario si alzerà oggi alle 21 in piazza San Marco con un omaggio di grande prestigio: “The Köln Concert Variations”, eseguito in esclusiva per il Triveneto da Cesare Picco. Il concerto, tributo al capolavoro di Keith Jarrett a cinquant’anni dalla sua storica esecuzione a Colonia, fonde fedeli trascrizioni dell’originale con nuove improvvisazioni, in un intreccio poetico che promette emozione e meraviglia. Ma la giornata inaugurale prende il via già dal pomeriggio con ben 19 concerti.

Ritornano anche gli amatissimi “Pianoforti liberi”: undici strumenti collocati in punti strategici del centro, pronti per essere suonati da chiunque voglia esprimersi, dal passante curioso al concertista in incognito. Ogni pianoforte porta un nome che gioca con la sua collocazione: si va dal Choco Piano nella cioccolateria Peratoner al Cloister Piano nel chiostro della Biblioteca civica, dal Crime Piano nel sottoportico di Palazzo Crimini al Dock Piano davanti al bar Il Molo, fino al Pianologue del Monologue in piazza della Motta. Una costellazione sonora a cielo aperto che riempirà ogni angolo di Pordenone di melodia.

Fra i protagonisti del festival figurano musicisti da tutta Italia e da Paesi come Germania, Austria, Irlanda, Regno Unito, Stati Uniti, Turchia, Cuba e Australia. Le candidature per questa edizione hanno superato ogni precedente, segno dell’appeal crescente della manifestazione. Anche quest’anno non sono mancati coloro che, pur non inseriti nel programma ufficiale, hanno espresso il desiderio di partecipare comunque, improvvisando performance spontanee sui pianoforti liberi. Un entusiasmo che riflette la fiducia e l’affetto costruiti dal festival nel tempo.

Il programma si articolerà fra i tradizionali City Concert, ospitati in spazi storici come il Convento di San Francesco, gli Street Concert all’aperto in piazza XX Settembre, Loggia del Municipio, Piazzetta Pescheria e – novità di quest’anno – il cortile dell’Istituto Vendramini, gli House Concert nelle corti private di palazzi storici come Palazzo Loredan Porcia e Villa Baschiera Tallon, i Factory Concert in luoghi della produzione come il Molino Pordenone, la Libreria Giavedoni e la Barchessa dell’Imprevisto, che apre le danze già oggi alle 19 con il jazz di Lorenzo Tonon.

Non manca l’attenzione al sociale: riprende il progetto iniziato lo scorso Natale con i concerti nella Casa per anziani Umberto I, veri ponti tra generazioni. Oggi, alle 17, sarà Francesco Morici a suonare per gli ospiti della struttura, mentre domani toccherà a Matteo Perlin.

Musica a tutte le ore e in ogni angolo, con proposte per tutti i gusti. Oggi, fra le tante esibizioni, spiccano, con inizio alle 18, Maria Pia Vetro con “Reminiscenze italiane”, nel Convento di San Francesco, Eugenio Abruzzese in “Ultime pagine”, sotto la Loggia del Municipio, Silvia Giliberto a Palazzo Policreti, Antonio Sicuro a Palazzo Gregoris, Antonio Brandeis con le sue musiche originali in arrivo da Parigi, e Federico Gerini con il progetto sperimentale “Yugen”. La notte si accende infine con Mosè Andrich e il rientro in patria del talentuoso Emanuele Filippi, che chiuderanno la prima giornata nel segno del jazz e della bellezza.

Pordenone dunque è pronta. Le mani si scaldano, i tasti attendono di essere sfiorati. Piano City è più che un festival, è una vera e propria festa, è una città che si lascia attraversare dal suono. Per tutti i dettagli sul programma: www.pianocitypordenone.it, Fb e Ig: Piano City Pordenone. —

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