Pellegrini d’arte, fede e storia nella piccola Gerusalemme

Un percorso lungo l’Adige tra luoghi di culto, reliquie e suggestioni
Di Valentina Calzavara

di Valentina Calzavara

Se la Storia ha preso questa piega, se Verona è diventata un baluardo della cristianità, lo si deve indirettamente a una donna, Sant’Elena, madre dell’imperatore romano Costantino il Grande, tra le prime archeologhe del mondo. Proprio lei, nel 300 d.C. , individuò a Gerusalemme i luoghi citati nei Vangeli. Fu in quel momento che nacquero i pellegrinaggi, viaggi costosi e pericolosi che non tutti i fedeli potevano permettersi. Così venne l’idea di creare in Italia dei luoghi di culto ispirati alla Terra Santa e Verona diventò una “Gerusalemme minore” con chiese, cripte e portali per celebrare la cristianità delle origini. Un percorso spirituale e urbanistico che è stato riscoperto e valorizzato nel progetto “Verona Minor Hierusalem” ideato dalla Diocesi di Verona e dalla Banca Popolare di Verona. Il primo itinerario: “Rinascere dall’Acqua: Verona aldilà del fiume” sarà inaugurato venerdì 25 novembre, alle 21, nella chiesa di San Giorgio in Braida con la partecipazione dello storico dell’arte Philippe Daverio. Dal giorno dopo le cinque chiese “minori” del circuito saranno aperte al pubblico, dalle 10 alle 17.30, dal giovedì alla domenica. Più di quattrocento volontari illustreranno ai visitatori il percorso: San Siro e Libera, San Giovanni in Valle, Santa Maria in Organo, Santo Stefano e San Giorgio in Braida. Gioielli dell’architettura che fungevano da “piccole Hierusalem” per i pellegrini dei secoli scorsi.

«L’itinerario nasce come un’esperienza di cammino in cui il parallelismo con Gerusalemme è la suggestione entro cui ci si muove. È stata sancita nel 1474 con il sigillo cittadino in cui venne vergata la dicitura “Verona Minor Hierusalem” e la città diventò tappa di pellegrinaggio con le sue reliquie e gli ostelli per i viandanti» spiega Davide Adami, docente di storia dell’arte e curatore dell’itinerario. Rispolverando la storia questa Verona inedita è visitabile partendo dal Ponte Pietra e passeggiando attorno al Colle San Pietro, sull’ansa sinistra dell’Adige tra Borgo Trento e Veronetta. «Tutto ruota attorno al Colle San Pietro, il luogo d’origine della città che conserva la memoria di culti antichissimi, pagani e poi cristiani, con le prime grotte di eremitaggio e la presenza della natura che lo rende labirintico rispecchiando il senso del tutto» aggiunge il docente. Da non trascurare è l’elemento dell’acqua. «Il percorso segue questa presenza costante, l’Adige e poi sorgenti, acquedotti, fontane ma anche elementi simbolici che alludono alla rinascita battesimale» sottolinea Adami.

Seguendo questo il filo azzurro ecco che ci si imbatte nella chiesa di San Siro e Libera. Rimasta chiusa per decenni, domina i resti del Teatro Romano e la storia racconta che al suo interno sia stata celebrata la prima messa in città ad opera di San Siro. Il cammino può quindi proseguire verso la chiesa di San Giovanni in Valle. L’edificio di epoca longobarda è stato costruito sopra a un cimitero paleocristiano, come testimoniano due sarcofagi in marmo nella cripta. Uno con scene di ispirazione biblica, che ospiterebbe le reliquie dei santi Simone e Giuda Taddeo; l’altro, pagano, era la tomba di una coppia di sposi. Terza tappa di “Verona Minor Hierusalem”: la chiesa Santa Maria in Organo, il primo monastero benedettino della città con i capolavori d’intarsio di Fra Giovanni da Verona. Giunti a questo punto si può prendere la strada che porta a Castel San Pietro con la veduta panoramica e quindi dirigersi alla chiesa di Santo Stefano. La cattedrale con le tombe dei primi vescovi veronesi racchiude al suo interno tre anime, paleocristiana, medioevale, romanica, e rappresenta il luogo più antico della cristianità a Verona. Nel corso della visita merita attenzione la cappella Varalli, una delle poche testimonianze di arte barocca della zona. Ultima tappa del viaggio è San Giorgio in Braida. In origine era un monastero benedettino ma con il passare dei secoli è diventata una sorta di pinacoteca sacra. Sotto alla navata si trova la pala dell’altare maggiore, che raffigura il martirio di San Giorgio, firmato da uno dei più celebri artisti veneti, Paolo Caliari detto il Veronese. Accanto al dipinto principale un enorme telero di Felice Brusasorzi e il Battesimo di Cristo del Tintoretto.

«Ogni chiesa si presta ad avere una triplice lettura: storica, artistica e simbolica. A mio avviso un affresco trecentesco che si trova nella chiesa di Santo Stefano ne è il miglior riassunto» conclude il professor Adami «al centro è raffigurato un pellegrino con il mantello, il bordone e la borraccia. Non si vede la testa, mi piace pensare che ognuno possa metterci il proprio viso come metafora del viaggio che sta intraprendendo». Un’esperienza che sarà suggellata dalle credenziali, i timbri che il pellegrino potrà farsi apporre a ogni meta.

L'ingresso alle chiese è libero e gratuito.

Per informazioni www.veronaminorhierusalem.it

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