Le parole della poesia: slanci e visione nel nuovo progetto di Chiara Carminati

L’opera della scrittrice udinese, di Bernard Friot e di Susie Morgenstern. «Le immagini di Vittoria Facchini si sono agganciate alle parole. Così chiediamo al lettore di trovare il legame fra disegno e testo»

Margherita Reguitti
La scrittrice friulana Chiara Carminati, tra i tre autori del libro di poesie in tre lingue recentemente pubblicato
La scrittrice friulana Chiara Carminati, tra i tre autori del libro di poesie in tre lingue recentemente pubblicato

«Non amo le poesie fatte da soli/che splendono potenti nella notte. /Preferisco quelle delle stelle/che nel buio indicano le rotte».

Così inizia la poesia “Insieme”, inno alla gioia del fare condiviso della poetessa e scrittrice udinese Chiara Carminati che apre il progetto editoriale Oggi la parola è meraviglia (Pension Lepic, 128 pagine, 17 euro). Progetto pazzo, mai realizzato prima in Italia, lo definisce la stessa Carminati, scaturito dalla passione, creatività e originalità di tre poeti.

Con l’autrice friulana, fresca di premio Campiello 2025, categoria 11-14 anni con il romanzo “Nella tua pelle” (Bompiani), l’americana Susie Morgenstern, autrice di romanzi, raccolte e poesie, nel 2024 nominata Grande Ourse al salone del libro per ragazzi di Montreuil, e il francese Bernard Friot, oltre che scrittore traduttore dal tedesco e italiano e promotore della letteratura, curatore di festival, entrambi presenti nei cataloghi di importanti editori come Einaudi Ragazzi e Lapis.

Quest’ultimi da anni ogni mattina celebrano il sacro rito di scambiarsi una parola dalla quale far scaturire una poesia. Un gioco “meraviglioso”, al quale di sicuro avrebbe partecipato con totale trasporto e piacere Gianni Rodari, nel quale è entrata con tutta la sua gioiosa esuberanza, raffinata e intensa cura della parola la Carminati.

Ma non è tutto; la pubblicazione, di formato “tascabile, un invito a portarla con sé sempre a portata di lettura, è corredata dalle illustrazioni di Vittoria Facchini. Disegni dal tratto veloce, connotati dal segno di una continua sorpresa nella scelta, ora densa, ora lieve, di tonalità blu che suggeriscono trasparenze di velature e affondi di cromatismo.

Sono acrilici e matite su carta, energici nel comunicare un segno di movimento. Ogni pagina è suggestione e stimolo verso una creatività sempre all’erta, rafforzata dalla discreta e elegante impaginazione e grafica pensate da Fausta Orecchio, fondatrice e anima della casa editrice Orecchio Acerbo. Il testo, ora allineato a destra o sinistra, leggibile in verticale o orizzontale, presenta una numerazione delle pagine accompagnata da parole. E last but non least la possibilità di ascoltare gli audio dalle voci degli autori, scaricando il QR code, grazie al supporto audio curato da Daniele Fior di Locomoctavia.

«L’idea di dare voce al testo è la virtù aggiunta che fa esplodere il suono del ritmo e della melodia delle tre lingue –– rivela con orgoglio Chiara Carminati che ha suggerito di dare dimensione di ascolto alle poesie. Oggi poi con i mezzi tecnologici si può avere facilmente il significato».

Il volume propone 90 liriche, trenta per ogni parola ispiratrice e idioma. Una giostra di concetti, slanci, riflessioni, visioni, stimoli e sogni da condividere con lettori e lettrici di ogni età. La forza nella semplicità di parole potenti, evocative e dirette. Ecco alcuni titoli; “Fare”, “Poesia tascabile”, “Ripetere”, “Ombre”, “Rumore” “Sabbia“, “Luna” e “Aprire”.

«È stata un’esperienza di assoluta libertà, senza standard di lunghezza o metrica. Bernard ama versi lunghi, Susie i cortissimi, io sono senza regole. Un lavoro in perfetta sintonia dove le immagini di Vittoria Facchini si sono agganciate alle parole. In questo modo viene chiesto al lettore di trovare il legame fra disegno e testo».

Il libro, recentemente presentato alla fiera dell’editoria per ragazzi di Bologna, sarà a PordenoneLegge in settembre e in ottobre al Junior Poetry Festival, rassegna internazionale di poesia per bambini e ragazzi nato nel 2019 a Castel Maggiore.

«Confesso che mi sono sentita molto libera nella scrittura sapendo che non ci sarebbe stata una traduzione – spiega la Carminati – a mio agio nel scegliere espressioni in italiano senza avere la preoccupazione di tradurlo in un’altra lingua. Cosa spesso impossibile soprattutto nei giochi di parole o modi di dire solo della nostra lingua».

“Domani” è un invito riflettere: Sarà perché oggi sono qui/immerso nel mio immenso/presente. Demain c’était hier n’est ce pas? Tomorrow is out of reach/did anyone ever live one? —

 

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