Paolo Maurensig vince con “Teoria delle ombre”

Successo per il suo libro edito da Adelphi e già alla quarta ristampa. Farrar Straus e Giroux tradurranno il romanzo negli Usa. Domenica la consegna a Milano

UDINE. Anno del grande ritorno per lo scrittore Paolo Maurensig che con il romanzo “Teoria delle ombre” edito da Adelphi ha vinto il premio Bagutta. «Mi avevano chiamato dalla casa editrice - racconta - per avvisarmi che ero in lizza, poi al cellulare sono arrivate le prime congratulazioni e da quel momento la notizia della vittoria è diventata ufficiale».

“Teoria delle ombre” è un romanzo importante nella carriera dello scrittore goriziano che vive da tempo a Feletto. Segna, infatti, il ritorno di Maurensig alla casa madre, l’editrice di Roberto Calasso, con la quale aveva conseguito il pieno successo di pubblico e di critica, all’esordio, pubblicando “La Variante di Lüneburg”, un best seller oggi tradotto in 32 paesi e non si contano le ristampe.

Come la Variante “Teoria delle ombre” gli sta riservando già molte soddisfazioni: è alla quarta ristampa (il romanzo è uscito a novembre) e proprio ieri dagli Stati Uniti l’editrice Farrar Straus e Giroux ha acquisito i diritti per la traduzione, come fu per il romanzo d’esordio (curiosità: il libro è tradotto e sta piacendo anche in Serbia e in Corea del Sud).

Anche “Teoria delle ombre” prende le mosse da una vicenda che ha al centro la figura di un campionissimo degli scacchi e intellettuale del Novecento, Alexandr Alechin. Un alone di mistero circonda la sua morte in un albergo a Lisbona, alla vigilia di una nuova sfida per il titolo mondiale.

E ora la notizia della vittoria del premio Bagutta. La cerimonia si terrà domenica a Milano e consisterà in una grande cena con i giurati e gli intellettuali amici del premio istituto da Bacchelli nel 1926.

Per Maurensig è un’emozione particolare, considerato che non si considera scrittore da concorso: «Finora ho vinto l’Hemingway, il Pen club, il Berto e qualche altro premio con la Variante, poi piú nulla se si eccettua il premio Catullo per “Canone inverso”» (che però è diventato un film con Ricky Tognazzi). Se dopo vent’anni uno comincia a riprendere dei premi vuol dire che qualcosa ha fatto». sorride lo scrittore.

Dove risieda il successo di “Teoria delle ombre” Maurensig ammette che non può essere l’autore a spiegarlo, avvolto com’è dal «mistero dei lettori. Scrivi un libro bello e passa inosservato, ne scrivi un altro altrettanto bello e si accende la curiosità di tanti. Molto credo dipenda dalla casa editrice: Mondadori macina migliaia di libri mentre pubblicare con Adelphi è in fondo un primiziia, qualcosa che desta l’attenzione. Poi sotto sotto c’è anche un bel romanzo che un po’ si riaggancia alla “Variante di Lüneburg”. Non a caso su internet Amazon e Ibis li propongono in accopiata».

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