Palinsesti festeggia vent’anni di vita: a San Vito al Tagliamento si presenta il catalogo

Appuntamento sabato 13 dicembre alle 11. Un percorso espositivo ampio, che abbraccia pittura, stampa e fotografia

Cristina Savi
Due lavori che si possono ammirare a San Vito al Tagliamento, autori Alessandro Rizzier e Santomaso
Due lavori che si possono ammirare a San Vito al Tagliamento, autori Alessandro Rizzier e Santomaso

Prende forma anche sulla pagina il percorso espositivo di Palinsesti, rassegna che nel 2025 ha festeggiato i suoi vent’anni: il nuovo catalogo è pronto per essere presentato, mentre la mostra continua ad abitare gli spazi di San Vito al Tagliamento. Un oggetto editoriale che non vuole solo documentare, ma restituire lo spirito di un’edizione dedicata al tema dell’opera d’arte “On paper”, progetto promosso dal Comune di San Vito al Tagliamento in collaborazione con l’Università di Udine e l’Accademia di Belle Arti di Venezia sotto la direzione scientifica di Luca Pietro Nicoletti.

Un’ idea ampia che abbraccia pittura, stampa d’arte e fotografia. Sabato 13 dicembre, alle 11, nell’Antico Teatro Sociale Arrigoni, il docente universitario di filosofia Simone Furlani introdurrà al pubblico il volume, articolato in tre quaderni come le tre mostre che compongono la rassegna. Sfogliandolo, si percepisce subito l’intenzione di raccontare non soltanto ciò che è esposto, ma anche i diversi modi in cui gli artisti hanno guardato alla carta come territorio di sperimentazione, superficie viva e disponibile a mutare forma.

Il primo percorso corrisponde alla mostra “Pittura a stampa. Incisioni di grande formato dalla Stamperia d’arte Albicocco”, allestita nell’Antico Ospedale di Santa Maria dei Battuti e curata da Alberto Vidissoni. Protagonisti, in filigrana, anche Corrado e Gianluca Albicocco, la cui generosa collaborazione ha permesso di selezionare – non in chiave antologica, ma narrativa – opere di artisti italiani e internazionali che nel tempo hanno attraversato le tecniche calcografiche.

Il catalogo restituisce un dialogo serrato fra tradizione e sperimentazione: dai segni più rigorosi dell’incisione classica al gesto rapido e colorato delle lastre in carborundum, fino alle prove in cui la matrice sembra farsi pittura, lasciando emergere una vera e propria “sinfonia del nero”.

Alle Antiche Carceri il secondo quaderno accompagna la scoperta di “Figure evanescenti”, curata da Francesca Battistutta e Mavi Modolo, mostra dedicata ai lavori degli studenti dell’Accademia di Belle Arti di Venezia. È forse la sezione più sorprendente del volume, perché rivela come la carta possa essere ancora terreno fertile per nuove generazioni che non temono di attraversare tecniche diverse: xilografie, calcografie, ibridazioni tra disegno e pittura.

Il terzo quaderno è dedicato alla personale di Alessandro Ruzzier all’Essiccatoio Bozzoli, curata da Giada Centazzo e Antonio Garlatti, nell’ambito che quest’anno propone un viaggio fotografico lontano dai percorsi più battuti.

Dopo la serie “Custodia”, con cui nel 2015 aveva mappato il centro storico di San Vito, il fotografo triestino rivolgere ora l’obiettivo verso le frazioni di Ligugnana e Rosa e lungo la risalita della foce del Tagliamento. Le immagini, ancorate alla tradizione della Scuola italiana di paesaggio, oscillano tra presenza e assenza umana, tra memoria e interrogazione. Il catalogo le accoglie con ritmo meditativo, accompagnando il lettore in un viaggio che si fa quasi interiore.

Il volume nel suo insieme offre una bussola preziosa per attraversare Palinsesti, che resterà visitabile fino all’11 gennaio.

Una rassegna che, anno dopo anno, continua a cambiare pelle, ma non la sua vocazione: quella di invitare a guardare, a pensare, a sostare davanti alle immagini.

Il catalogo, infine, non si limita a fissare ciò che la rassegna mostra oggi, ma suggerisce anche possibili direzioni future. È un esortazione a tornare nelle sale e a lasciarsi guidare dalla curiosità.

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto