Nel gran galà dell’arte in piazza San Marco Venezia premia Celiberti

matteo lo presti
Con gioia ed entusiastico candore il maestro Giorgio Celiberti ha accolto la notizia che domani gli verrà assegnato a Venezia il premio alla carriera. Mario Mazzoleni ex arbitro di calcio e promoter della Fondazione omonima per il quarto anno consecutivo organizza in una sala di piazza San Marco un gran galà di arte e cinema, nel quale vuole unire multiformi attività artistico creative che spaziano su orizzonti diversi.
Celiberti dal suo austero e ricchissimo laboratorio di Udine parla di questo riconoscimento con emozione.
«I molti lustri che mi porto sulle spalle di impegno artistico e di laboriosità creativa mi fanno guardare con occhio positivo a tutte le iniziative che tendono a mettere in luce l’intelligenza e l’umanità degli uomini di buona volontà. Per me tornare a Venezia è come tornare alla casa della mia giovinezza,quando vicino ai ventenne ebbi l’onore di venire accolto nello studio di Emilio Vedova in Fondamenta Bragadin 623, allievo di una delle maggiori personalità artistiche del nostro paese. Venezia con la sua storia avvincente, il suo patrimonio di cultura, la sua luce piena di suggestioni spirituali, la sua dimensione umana ricca di simpatia e di ironico vivere è per me tesoro inesauribile per i miei viaggi pensosi nella fatica dell’esistenza». Insieme a Celiberti saranno premiati tra gli altri lo scrittore Magdi Allam,le attrici Carmen Russo e la bella e intensa Maria Grazia Cucinotta ,un florilegio di personalità che in settori diversi hanno rappresentato impegno verso professioni di suggestivo interesse. Celiberti nel manifesto della Fondazione Mazzoleni viene rappresentato sullo sfondo della piazza San Marco. Premio alla carriera, certo, ma come ha scritto di Celiberti lo psichiatra Massimo Recalcati «l’atto del dipingere coincide,per il maestro Celiberti,con la vita. Esistere per lui significa dipingere,attenzione per il mondo e la sua interiorizzazione singolare. In Celiberti solo la poesia del cercare resiste alla morte». —
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