Miss Italia a Jesolo: tutte a casa le friulane

JESOLO. Un’accetta è piombata sul gruppone. Le speranze di 186 miss si sono ridotte a un terzo. Sessantatrè le finaliste annunciate ieri sera al teatro Vivaldi da una giuria capitanata da Saverio Marconi, il guru dei musical, e composta da Maria Cristina Maselli, Anna Carlucci e Giulia Lorenzo.
Per parlare di cose di casa, è stata una strage. Del plotone di friulgiuliane, ben otto su nove sono finite nel tritacarne. A sventolare la bandiera è rimasta, ma lo si sapeva, soltanto Miss Fvg, la triestina Paola Rosani. E non è la prima volta che il pullman ritorna con tutti i passeggeri. Amen, anno sfigato per tutti.
Nel pomeriggio la patron Patrizia Mirigliani ha preso in disparte le ragazze. «Care ragazze, in giro si parla. Si parla tanto. Molte cose sono state dette su Miss Italia e su chi vi partecipa. Questo è l’anno più particolare della storia del nostro concorso, ma voi siete qui: siete le nostre eroine. Siete quelle che hanno sfidato le chiacchiere e le ipocrisie. Siete qui e siete venute in libertà. Quindi non abbiate paura di niente...».
Non sempre il presidente, poco prima del verdetto, accende i microfoni. Marconi l’ha fatto. «Ci sono almeno quattro Miss Italia, se non di più, cioè ragazze in grado di assicurarsi il titolo. Ho scoperto, soprattutto - spiega - ragazze con una personalità spiccata, una determinazione fuori del comune e la convinzione che bisogna andare avanti. Esse sono chiaramente alla ricerca di un modo per iniziare il loro cammino. Ci sono mille modi per intraprendere un percorso e Miss Italia è uno di questi, non si può negare. In concreto, queste ragazze, con le loro motivazioni giuste e l’onestà di porgerti i loro progetti, ti fanno capire che il mondo sta cambiando. Ecco che cosa ho trovato a Miss Italia».
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