Mario Buonoconto un Da Vinci friulano che inventa e crea
Non solo liutaio, tantomeno esclusivamente cembalaio od organaro tout coeur.
È questo e molto altro ancora Mario Buonoconto, le mani d’oro del Friuli capaci di creare da cima a fondo qualsiasi strumento musicale. Non ha nemmeno bisogno di avere davanti agli occhi l’originale o una copia fedele per riprodurlo, gli basta un disegno, un’iconografia o solo un abbozzo per riuscire a compenetrare la mente del suo creatore e realizzare lo strumento ideale. Ogni volta il risultato è un manufatto perfettamente funzionante, finemente decorato e raffinato da importanti migliorie. Ricrea e inventa Buonoconto, come ha fatto ad esempio con l’organo di papel, un capolavoro che ha materializzato partendo da un rapido schizzo vergato su pergamena da Leonardo Da Vinci, una bozza che contiene anche un rebus che Mario, unico al mondo, è riuscito a risolvere. Uno strumento portativo a tastiera verticale con mantice a doppia azione, mai realizzato dal genio fiorentino, un gioiello sonante raro come gli innumerevoli altri che foggia nel suo laboratorio a Majano: symphonie, salteri, citole, liuti, viole da gamba, arpe, ghironde, clavicordi, spinette, clavicembali, fortepiani. Pezzi unici, delizia di collezionisti, cultori, filologi, musicisti.
Le sue competenze sono inoltre così straordinarie da superare il campo musicale, infatti recentemente il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia di Milano gli ha commissionato la riproduzione di ben ventiquattro macchine leonardesche per due grandi mostre in Cina. Altri musei, conservatori, istituti privati di tutto il mondo conservano suoi lavori e questo perché Mario possiede abilità progettuali e manuali superlative, oltre all’umile saggezza dell’erudito. Nutrito d’innata curiosità e pazienza senza fine, i suoi studi a Bueons Aires ed i progetti coi luminari del settore, come O’Brian, Clark, Hogwood, non basterebbero a fare il genio della meccanica e del suono che è. In lui c’è altro, c’è la perizia e la mitezza dell’uomo rinascimentale, vivo ed attivo nel tessuto contemporaneo.
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