Man Ray chiude a quota 40 mila visitatori

CODROIPO. Sfiora quota quarantamila Man Ray a Villa Manin. Più precisamente sono stati 39117 i biglietti staccati per l'esposizione dedicata all'originale artista e inventore dada-surrealista americano di origini russo-ebraiche. Dei quali novecentocinquanta nella sola giornata di domenica.
Bilancio estremamente positivo dunque anche per il secondo grande evento culturale a cavallo tra autunno e inverno organizzato dall'Azienda Speciale della Villa dei Dogi, sotto il coordinamento si di Piero Colussi. La mostra di Robert Capa aveva raggiunto i quarantanovemila visitatori, ma i curatori esprimono grande soddisfazione per il risultato Man Ray: "Estrema soddisfazione - rimarca il co-curatore Antonio Giusa, costantemente presente anche a condurre le numerose iniziative collaterali all'evento - anche perché Capa era più facile".
Facile perché più noto al grande pubblico? "Certo. Si può affermare che sia uno dei fotografi più noti al mondo. Il suo nome ha rappresentato un indubbio elemento di richiamo. Per Man Ray penso abbia funzionato il passa parola. Chi ha visto la mostra ha suggerito ad altri di farlo e così si è arrivati ad un risultato vicino a quello di Capa. Questo è un ulteriore elemento di soddisfazione".
Ma il prossimo evento è già alle porte. Alle soglie della primavera - 7 marzo - aprirà infatti i battenti la mostra Da Malevich a Rodchenko, che avrà il suo focus su una importante collezione di opere proveniente da Salonicco, quella di George Costakis, il diplomatico di origini greche che lavorò per decenni presso l'ambasciata greca a Mosca. La macchina organizzativa è in moto da diversi mesi La mostra di Villa Manin riproporrà in parte quella già in corso a Torino fino al 15 febbraio, ma sarà arricchita da più opere e molto più articolata. Trecento le opere esposte, allestite secondo dieci percorsi tematici, con un ulteriore focus sulla fotografia incentrato su Aleksander Rodchenko, esponente del costruttivismo.
L'Azienda speciale funziona dunque a pieno ritmo e continua parallelamente a mettere a punto il proprio assetto organizzativo e strutturale in vista dell'obiettivo di diventare un polo culturale di riferimento regionale - e non solo, dato che i visitatori di Man Ray provenivano in buon numero da Veneto, Emilia Romagna e Lombardia - per la valorizzazione del patrimonio artistico e culturale.
E' di questi giorni infatti la notizia della cessazione del precedente regime di commissariamento - che delegava ad un'unica figura, il commissario speciale, la guida dell'Azienda - e della nomina del consiglio di amministrazione, così come previsto dalla Legge istitutiva dell'Azienda. Ai consiglieri Patrizia Moroso, Sergio Pratali Maffei e Marialisa Valoppi il compito ora di eleggere la figura del direttore amministrativo. A questi elementi di organizzazione interna si affianca, sul piano strutturale, la recente approvazione del finanziamento di tre milioni di euro destinati ai lavori di adeguamento dell'Esedra di Levante, uno degli obiettivi tanto auspicati dal soprintendente Colussi per una valorizzazione sempre più completa e articolata della Villa, "che è il nostro tesoro e deve diventare la nostra reggia di Venaria Reale".
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