La trappola delle Rc-auto: un insider si confessa

UDINE. Propongono polizze a costi raddoppiati rispetto al resto d’Europa: e questo di per sè basterebbe ad alimentare malumori e diffidenze. Ma è nel momento in cui scopri che, in caso di risarcimento, fanno di tutto per non liquidarti quanto ti spetterebbe, che si fatica a trattenere la rabbia.
E allora, se per le mani ti capita un libro come quello scritto dall’imprenditore padovano Massimo Quezel, che fin dal titolo parla di “Assicurazione a delinquere”, capisci che lo scandalo vive di vita propria. E che è ora di imparare a difendersi. Da chi? Dalle compagnie assicurative.
Parola di un “insider”, che con le sue “confessioni” ha deciso di svelare agli italiani «tutto quello che non sanno» in materia di Rca e dintorni.
Non un saggio per addetti ai lavori, quindi, bensì un manuale scorrevole, pratico e, soprattutto, indispensabile a chiunque ambisca a vedere rispettati i propri diritti di assicurato - condizione peraltro obbligatoria per tutti coloro che circolino nel nostro Paese - e a relazionarsi su un piano di parità con i liquidatori.

Pubblicato da Chiarelettere e in vendita da febbraio, il libro ha riscosso da subito un enorme successo. Provocando, va da sè, una reazione di forte e scomposto imbarazzo nel mondo assicurativo.
Ospite della libreria Tarantola, a Udine, è stato lo stesso autore a spiegare al pubblico le ragioni che lo hanno spinto a “parlare”.
Ragioni che affondano le radici nel passato remoto di una personalissima esperienza, quando, trovatosi nella necessità di far valere le ragioni della madre, uscita da un incidente stradale con ferite abbastanza serie, si rese conto di quanto «complessa e interminabile» fosse la trafila assicurativa.
«La mia pratica fu affidata a un dipendente che non si preoccupa in nessun modo di aiutarmi a capire che cosa sta facendo per me – racconta –. Una condotta simile porta la maggior parte delle persone a scoraggiarsi e a desistere, rimettendosi alle valutazioni del tutto unilaterali e interessate della compagnia assicurativa».
Fu a quel punto che Quezel decise di fondare un’agenzia di infortunistica stradale, la “Studio Blu” (peraltro, presente anche a Udine, in viale Tricesimo).
Da allora - era il 2002 - l’attività è aumentata a tal punto, da assegnare all’agenzia le dimensioni di un franchising: una rete di patrocinatori specializzati proprio nelle “trattative” per il giusto risarcimento dei danneggiati. Perchè – osserva l’autore – l’articolo 148 del Codice delle assicurazioni, che impone di formulare subito un’offerta «congrua e motivata», non viene mai rispettato.
«Sono vent’anni che, di mestiere, combatto contro le assicurazioni – scrive in premessa –. I miei avversari, i liquidatori, sono le persone che detengono i cordoni della borsa e che decidono se, quando e quanto tu, sfortunata vittima di un incidente, devi essere risarcito».
E se è vero che il modo migliore per combattere e vincere il “nemico” è avere militato nel suo esercito, Quezel ha i numeri per muoversi come un “panzer”. Peraltro, con la verve dell’inviato di Striscia la notizia, con cui nel 2013 smascherò, tanto per ricordarne uno, la truffa dei leasing dopati alla Hypo Bank.
Nessuno sconto neppure alle assicurazioni: il libro passa in rassegna tutti i «trucchi sulle polizze», le «scorrettezze» e il «gioco subdolo» delle compagnie, «lo strano caso del risarcimento diretto», e, tanto per confermarsi uno strumento al servizio del consumatore, propone anche una sorta di decalogo sulle cose da fare e non fare all’atto della stipula di una Rca.
Che, vale la pena ricordarlo, con i suoi 1.250 euro di costo medio all’anno, in Italia “pesa” fino al doppio che nel resto d’Europa. Difficile, allora, attendersi un “lieto fine”. «Se volete sapere a chi giovi tale sistema distorto – suggerisce Quezel nell’epilogo –, cercate le assicurazioni e le banche: i grandi gruppi hanno fuso i due business».
E la politica, con le decine di provvedimenti legislativi licenziati nel tempo, ci ha messo del suo. «Da un lato, favorendo la sistematica riduzione dei diritti di chi ha la sventura d’incappare in un sinistro stradale – conclude – e, dall’altro, implementando gli utili del comparto assicurativo». Leggere, per credere.
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