La radio dei friulani che ha demolito il muro dei pregiudizi

di MARCO STOLFO*
Piú che una radio. Questa definizione, che ricorda “més que un club”, il celebre motto del Futbol Club Barcelona, vale un po’ per tutte le radio libere, che sin dalla loro comparsa hanno rappresentato assai piú che una semplice presenza nell’etere. Se possibile, ciò è ancora piú valido nel caso di Radio Onde Furlane, l’emittente che in questi giorni compie il suo trentacinquesimo anno di attività. Il 2 febbraio 1980 cominciarono le sue trasmissioni e da allora è stata ed è “la radio libare dai furlans”. Ciò significa voci, musica, informazione e intrattenimento, ma comprende anche altro: Onde Furlane è altresí spazio di libertà, luogo di sperimentazione di lingua e linguaggi, catalizzatore di creatività e di partecipazione, soggetto politico non convenzionale, impresa sociale, pubblico servizio, strumento di rivendicazione e di esercizio di diritti fondamentali ed espressione alternativa e autentica di una comunità e di un territorio.Le vicende di quella che nel corso dei decenni i suoi detrattori hanno talvolta etichettato come “Radio Onde Rosse”, “Radio Bingo Bongo” o “Radio Al-Furlaniya” sono strettamente legate alle specificità linguistiche, culturali, storiche e sociali del Friuli, quella porzione del mondo compresa tra le Alpi e l’Adriatico e tra i fiumi Livenza e Timavo. Spesso identificato come terra di confine, ex irredenta, forse redenta, il Friuli è anche terra senza confini, forse ridente e almeno un po’ irridente, perché, nonostante tutto, mantiene ed esprime quella sua peculiarità che poteri, eserciti e fanatismi ideologici hanno cercato a lungo di eliminare, o quanto meno di mistificare e correggere a proprio piacimento, cioè il suo essere luogo di incontro, convivenza e scambio tra popoli, lingue e culture differenti. Onde Furlane nasce in questo contesto e si propone in particolare di rappresentare questo Friuli, che vuole essere se stesso e pertanto non si riconosce negli stereotipi e nelle categorie che gli hanno cucito addosso per soffocarlo. Sin dal suo esordio Onde Furlane fa informazione libera e alternativa e lo fa in lingua friulana, differenziandosi nettamente dagli altri media, sempre italofoni e spesso “italianissimi”. La radio aggrega persone, idee, associazioni e gruppi di vario genere ed è protagonista e motore di battaglie civili, mobilitazioni ed altre iniziative di carattere culturale, sociale e politico che interessano il Friuli.Dalle istanze di autogoverno alle tematiche ecologiste, dai diritti linguistici alle relazioni con il Friuli nel mondo e col mondo in Friuli sino dalla produzione musicale, teatrale e letteraria in lingua friulana, Onde Furlane è lí. E non solo con il microfono “viert” (aperto).Quello vissuto, raccontato, interpretato e in qualche modo costruito da Onde Furlane è un Friuli “diferent”, come ricorda il titolo del libro di Max Mauro che dieci anni fa dava conto del primo quarto di secolo di vita dell’emittente. È un Friuli che cerca identità e cambiamento e pertanto si sintonizza sui 90 Mhz, anche perché è la stessa emittente a trovarsi in sintonia con tutto ciò che si muove nel territorio e nella società.I creativi “par furlan” sono incoraggiati dal “Premi Friûl” e in particolare chi fa musica, soprattutto se è “furlane” e “fuarte”, gli emigranti e i loro discendenti che vogliono rapportarsi con il Friuli senza retorica e pregiudizi trovano in www.ondefurlane.eu un approdo sicuro e la radio è un punto di riferimento in generale per chi opera nel sociale e in campo culturale e in particolare per chi crede veramente che la diversità sia un patrimonio prezioso e un diritto fondamentale.Non stupisce, quindi, che nei programmi di Onde Furlane si usino anche le altre lingue del Friuli, in particolare lo sloveno e l’italiano, oppure quelle dell’emigrazione e dell’immigrazione, perché «nô o sin blancs, ma la nestre lenghe e je nere», come si precisava ancora una ventina di anni fa, nell’affermare un’identità forte, dinamica e resistente, che rifiuta identitarismi mistificatori. La radio recupera memoria e inventa stili e formati e anche quando realizza programmi di comunicazione istituzionale per le amministrazioni locali continua a essere una voce libera, scomoda e fuori dal coro. Onde Furlane ha prodotto il primo telegiornale e il primo sito web in friulano, pubblica libri, dischi e riviste, opera nella creazione di servizi e strumenti linguistici informatici, organizza iniziative nelle scuole e realizza produzioni audiovisive: anche per questo è piú che una radio.Cosí crea professionalità, scopre talenti e svolge un servizio di pubblica utilità. Sono funzioni facilmente riconoscibili, ma non sempre riconosciute. Lo ricordava un paio di anni fa, proprio su queste pagine, il pluripremiato poeta Pierluigi Cappello: «Onde Furlane ha una funzione fondamentale: di testimonianza, di resistenza e di moltiplicatore culturale. Se godesse di un sostegno economico proporzionale alla quantità di idee e di energie che produce e che aggrega, sarebbe ricchissima».
. (* Marco Stolfo è dottore di ricerca in Storia del federalismo e dell'unità europea e docente nel modulo Jean Monnet "Multilinguismo, cittadinanza multiculturale ed integrazione europea" all’università di Udine).
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto