Festival del teatro a Pordenone fra poesia e suoni

Dal 2 al 9 settembre torna L’Arlecchino errante. Alla 29ª edizione artisti da tutto il mondo

Cristina Savi

A fine estate Pordenone tornerà a trasformarsi in un palcoscenico diffuso, dove la città diventa teatro e il teatro diventa città. Dal 2 al 9 settembre si terrà la ventinovesima edizione de L’Arlecchino errante, il festival della Scuola sperimentale dell’attore che da quasi trent’anni accompagna il pubblico in un viaggio fra culture, lingue e forme artistiche provenienti da tutto il mondo, capace di intrecciare tradizione e sperimentazione, poesia e acrobazia, silenzi e musiche lontane.

Diretto da Ferruccio Merisi, L’Arlecchino Errante 2025 porterà in città artisti da Spagna, Slovenia, Austria, Nuova Zelanda e Palestina, confermandosi come una delle esperienze più originali nel panorama delle arti sceniche, quest’anno seguendo le suggestioni del tema “Lingue e silenzi”.

In attesa del programma completo, arrivano quattro anticipazioni, a partire dal primo appuntamento, che sarà mercoledì 3 settembre alle 18.30 in piazza della Motta, con “Mentir lo Mínimo” della compagnia spagnola Cie Alta Gama.

In scena una bicicletta, due corpi e pochi oggetti diventano il punto di partenza per una creazione che unisce virtuosismo tecnico e calore umano. Amanda Delgado e Alejo Gamboa trasformano l’essenzialità in forza narrativa, dando vita a uno spettacolo poetico e ironico che sa parlare di leggerezza, libertà e complicità.

Sabato 6 settembre, alle 21, il convento San Francesco ospiterà “Transborder Reading&Riding”, un’esperienza poetica multilingue che intreccia sloveno, tedesco/carinziano, friulano, pordenonese e lingua dei segni. In scena Felix Strasser, Federico Scridel, Vesna Vončina, Carla Manzon e il Trio di Zerorchestra, con Didier Ortolan, Alessandro Turchet e Luigi Vitale, mentre Sara Facchinutti darà corpo ai versi attraverso la Lis, trasformando la parola in gesto. Una serata che mette in dialogo idiomi e sonorità, attraversando i confini della lingua e lasciando che la musica dal vivo ne sveli la forza.

Domenica 7 settembre, dalle 16, sempre nel convento San Francesco sarà il momento del Premio La Stella de L’Arlecchino Errante, assegnato quest’anno a Matija Solce. Burattinaio, musicista, attore e regista, Solce ha portato il suo teatro in festival internazionali, prigioni, ashram e spazi non convenzionali.

Gran finale martedì 9 settembre: alle 21 in piazza della Motta arriverà Ahmed Kullab con “The Bridge”. Breakdance, danza contemporanea e dabke mediorientale si fondono in un racconto coreografico che parla di passaggi e di frontiere, di dolore e speranza. Giovane talento applauditissimo a Slovenia’s Got Talent 2024, Kullab porta sul palco un linguaggio universale fatto di energia e resilienza, in cui ogni passo diventa un ponte tra culture. Subito dopo, alle 21.45, in piazzetta Pescheria, sarà la volta del Teatro Tascabile di Bergamo con “La Luce del nero”.

Fra trampoli, danze e bagliori, prende forma un paesaggio poetico sospeso tra ombra e luce, che interroga il dolore condiviso e la speranza che filtra da ogni crepa. Un invito a guardare oltre il buio, dove anche una scintilla diventa segno di rinascita. 

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