La leggenda del prete che sfida la maga rivive ancora nei racconti della vallata

TRAMONTI DI SOPRA. Il prete contro la maga: è la leggenda che avvolge nel mistero gli scheletri di sassi di Movada. Tra i due personaggi c’è una lotta continua per il dominio del territorio.
I muri delle case restano ancora in piedi grazie al lavoro di don Basilio che riesce ad avere la meglio sulla forza distruttrice di una donna, brutta e lercia: la maga, appunto, che vorrebbe fare scomparire per sempre il borgo come punizione per aver dato i natali a un uomo che si fece sacerdote. Interpreta un disegno diabolico ostacolato proprio dal “prete del lago”.
Don Basilio Miniutti nacque proprio in quel luogo nel 1898. Lasciò il paese per gli studi al seminario di Portogruaro.
Il giorno della sua consacrazione, tutte le famiglie della vallata parteciparono alla solenne cerimonia, a Pordenone, al Santuario della Madonna delle Grazie. Tanto interesse era dettato dal fatto che il sacerdote era un tutt'uno con la piccola comunità.
I suoi studi "alti" rappresentavano una sorta di riscatto collettivo: numerose erano le collette raccolte per aiutarlo a sostenere le spese. E lui ne fu sempre grato.
Così, quando ritornava dai parenti, passava ore sulla riva del lago di Redona, con il breviario in mano, a guardare fisso in direzione del borgo sommerso dalle acque.
Tirava fuori dalla tasca l'aspersorio e benediceva quel luogo pieno di misteri. Il prete che parlava a Dio chiedeva intercessioni per la sua gente. In tempi di siccità, raggiungeva le rovine per pregare e per proteggere quel poco che restava a futura memoria.
Giacomo Miniutti gli ha dedicato un racconto nel suo libro “Guardaci dal peggio” (Edizioni Biblioteca dell'Immagine): «Nella valle si sente dire che la notte, proprio dov'era Movada, quando il lago è così asciutto da far comparire il pianoro con ciò che resta delle case, qualche pescatore di frodo in attesa che le trote cadano nella rete, abbia visto un prete intento a sistemare i muri crollati.
E questo spiega perché, dopo oltre sessant'anni, i ruderi di quel borgo sommersi e corrosi dall'acqua stiano ancora in piedi. Neanche il terremoto del 1976 li ha abbattuti. Don Basilio, l'umile prete partito da Movada, è ritornato a prendersi cura in perpetuo del suo borgo natio. E sicuramente, fra quei miseri ruderi, avrà trovato il sonno dei giusti».
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