La chiamano antica ma è sempre attuale: cos’è questa musica?

C’è un incontro tutto speciale che lo spiega, lo mostra, lo fa sentire, l’affascinante mondo della musica antica. Un termine impreciso e ambiguo ma utile a definire l’ampia parabola di quelle musiche...

C’è un incontro tutto speciale che lo spiega, lo mostra, lo fa sentire, l’affascinante mondo della musica antica. Un termine impreciso e ambiguo ma utile a definire l’ampia parabola di quelle musiche composte in occidente tra Medioevo e Rinascimento. Fino al Barocco per alcuni, prima di Bach per altri. Comunque antecedenti al Classicismo. Come detto, è un termine di comodo, che permette però di rintracciare e raccogliere tutti i capisaldi dell’arte musicale di questo imprecisato periodo. Early music, musique ancienne, alte musik, a seconda del luogo. Epoche, somme di rivoluzioni, che hanno visto in musica l’evoluzione della notazione, fino al pentagramma odierno, la nascita e lo sviluppo delle varie famiglie di strumenti musicali, la creazione di quella che si può a ragione definire la tridimensione in musica: la polifonia. Poi il balletto, il melodramma, la canzone e tante altre forme e generi tutt’ora in uso e che, senza troppo badare a ingessati imperativi cronologici e ad ambigue speculazione filologiche, è bene, fin fondamentale conoscere. Perché ignorare l’esistenza di Claudio Monteverdi, ad esempio, equivale a non conoscere Caravaggio. Due coevi, geni del loro e del nostro tempo.

Martedì 21 marzo sarà quindi possibile addentrarsi in questo misconosciuto quanto fondante universo antico, dalle ore 10.30 alle ore 20 a Palazzo Veneziano di Malborghetto, evento anticipatore del festival Risonanze che aprirà i battenti il 14 giugno. È la Giornata Internazionale della Musica Antica, un simposio concertante aperto a tutti, alla presenza d’insigni studiosi e interpreti d’Italia e Slovenia, in compagnia di liutai e cembalari del nostro Friuli, la cui montagna è tesoro di quella materia prima, essenziale alla creazione di strumenti gioiello. Si potranno ammirare e suonare, a corona dei laboratori didattici che contano già la partecipazione di oltre ottanta studenti. A seguire tavole rotonde, lezioni, saggi e il concerto finale con l’ensemble di musica antica dell’Accademia di Lubiana. Per dirla alla Verdi: «Torniamo all’antico e sarà un progresso».

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