Il tributo all’amore della Nannini: «Emozioni rock, non sdolcinate»

Esce “La differenza” il diciannovesimo album della cantautrice senese L’influenza americana: «Nashville mi ha sconvolto, lì si respira musica» 
12/11/2019 Milano, Gianna Nannini presenta il suo nuovo album La Differenza
12/11/2019 Milano, Gianna Nannini presenta il suo nuovo album La Differenza

luca dondoni

«Nashville in Tennessee, Gloucester road in Inghilterra dove ho costruito un angolino di paradiso che ho chiamato “Myfacestudio”, mia figlia Penelope, Dave Stewart che è il padre putativo di questo album, il mio “partner in crime” Pacifico, Alan Moulder e Pino “Pinaxa” Pischetola al mixer e Michele Canova per la produzione sono stati importantissimi. Ma non dimentico l’amicizia con Coez, che non conoscevo di persona ma di cui mi intrigavano le canzoni tanto che ne abbiamo scritta e cantata una insieme. Tutto questo e anche di più è dentro “La Differenza”, il mio diciannovesimo album e il mio primo americano».

Gianna Nannini non si smentisce, anzi, con l’età diventa sempre più saggiamente rock e matura (ha appena ricevuto il Premio Tenco 2019). Così, quando racconta di cosa l’ha portata ad abbandonare i suoni “europei” e a voler abbracciare le sonorità rock, blues e soul l’artista racconta di quanto scoprire Nashville sia stato «fondamentale. Dave Stewart e suo figlio mi hanno dato il via, è vero – racconta – ma tanto ha fatto anche Tom Bukovac o Marco Paoluzzi che mi ha aiutata a continuare il discorso iniziato con “California” nel 1979. Nashville è stata una scoperta e i musicisti bravissimi che mi hanno affiancata in studio e hanno fatto sì che ogni canzone si stata registrata con un massimo di uno o due “take” mi ha sconvolto. Lì si respira musica, c’è il museo di Johnny Cash, la “Country Music Hall Fame”, in ogni localino sulla main street fior di artisti che suonano. E’ il walhalla per una come me e infatti ci tornerò presto».

Tutte e dieci le canzoni, dalla title track sino all’intrigante “Romantico e Bestiale”, da “Motivo” con Coez a “Canzoni Buttate”, “Assenza”, fino all’ultima “Liberiamo” sono un tributo all’amore. Un tema importante ma un po’ in controtendenza rispetto ai molti colleghi più impegnati politicamente. «Sono sempre stata in controtendenza – risponde – e poi cosa c’è di più sociale e importante dell’amore? Grazie all’amore si abbattono i muri, le differenza fra i generi, i colori della pelle. Il mio è un amore incazzato non sdolcinato, noi i meccanismi tossici li creiamo già tra le persone, parte da lì il problema ambientale non perché ci bombardano di bombe chimiche. Questo è un disco sulle differenze, tutte le differenze che incontri nei rapporti con gli altri perché siamo così diversi che non si riesce ad andare mai d’accordo, ma io non ho paura di guardare, amare, abbracciare chi sa fare la differenza, vorrei riuscire ad abbattere i muri mentali, nelle relazioni con gli altri, cerco di capire la differenza invece di colpevolizzare qualcuno per le sue opinioni diverse».

Le domande sul duetto con Coez portano a un racconto che parte da Londra: «Avevo ascoltato la sua “Faccio un casino” e me ne sono innamorata. Lui, Salmo, Massimo Pericolo e Achille Lauro fanno canzoni che mi piacciono. Gli ho mandato un messaggio per dirglielo, Coez era a Londra e così ci siamo visti. Da lì a buttar giù parole e idee è stato un attimo. “Motivo” è nata così, all’impronta».

Gianna Nannini sarà ospite domani, giovedì, a X Factor e rivela di aver duettato con Francesco Guccini per una nuova versione di “Quelli che non”. «Sarà inclusa nella seconda puntata di un greatest hits di tributo al cantautore di Pavana in uscita – ha detto – visto che il primo dei due dischi sarà pubblicato proprio questo venerdì con il mio». —

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