«Il parco Turoldo onora i nostri grandi»

Don Borgo inaugura a Coderno il mosaico dedicato a Riedo Puppo
Di Silvano Bertossi

SEDEGLIANO. Dove stai andando Friuli? Ti stai perdendo? Come sarà il Friuli di domani? Sono in molti a chiederselo. E se lo chiederanno anche quanti parteciperanno domani, alle 10.45 all'inaugurazione del grande mosaico dedicato a Riedo Puppo, scrittore che, con “Par un pêl” e “ Si fâs par mût di dî”, ha descritto, rigorosamente in friulano, il Friuli nelle sue più piccole sfumature e nelle sue grandezze.

Il pannello a mosaico, con raffigurazioni astratte del pittore sloveno Jože Ciuha e una poesia di padre David Maria Turoldo, è collocato a Coderno, al centro del Parco culturale dedicato proprio a Turoldo, tra la chiesa del paese e il cimitero. Il parco è sorto due anni fa per rendere omaggio a delle personalità del luogo che hanno contribuito a rendere grande e importante il Friuli a cominciare dal senatore Tiziano Tessitori di Sedegliano, padre della Regione Fvg, al musicologo Gilberto Pressacco di Turrida, al poeta Angelo Pittana “Agnul di Spere” di Sedegliano, al cantante lirico Plinio Gabassi di Gradisca di Sedegliano, al pittore Federico De Rocco, nativo di Turrida, ma che ha vissuto a San Vito al Tagliamento diventando collaboratore di Pasolini nella sua Academiute. Oltre al pannello, che sarà benedetto da monsignor Nicolino Borgo, sono state collocate anche tre grandi pietre simbolo di una realtà poderosa e mistica che riportano le scritte: “Libero e semplice”, “Voce per chi non ha voce” e “Ho fatto del mio cuore la tua dimora nell'abbraccio con il fratello di qualsiasi colore”. Parole significative che per certi versi rappresentano il testamento spirituale di Turoldo che ha dedicato poesie e scritti oltre alle poderose, sia per la voce che per il significato, prediche nel Duomo di Udine, a quel Friuli che stava cambiando la sua pelle, le sue sembianze e perdeva i tratti di quella civiltà contadina che rappresentava un modo di essere e concepire la vita e il lavoro. Il terreno del parco sorge nei pressi della seconda casa dei Turoldo ed è stato acquistato da monsignor Nicolino Borgo, che vi ha fatto collocare delle piante e delle pietre con dei pensieri di Turoldo. «Figure dove la realtà si frantuma e perde la sua statica oggettiva aprendosi alle espressioni libere». Questo il commento di don Borgo dedicato all'ultima opera musiva di grandi dimensioni posta nel parco. Il parco culturale “Turoldo” rappresenta una iniziativa che fa riflettere su quanti, tutti nativi di Sedegliano e frazioni, si sono adoperati per rendere la terra friulana crogiolo di espressioni ed occasioni culturali, artistiche e sociali. Il Friuli non omologato si prende cosí la sua grande rivincita.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto