I Sermoni medievali di Cromazio: Aquileia baluardo della cristianità

Nel palazzo udinese ultima residenza dei patriarchi si presentano due volumi. Il lavoro di Marianna Cerno per gli istituti di storia Paschini e del Medioevo

Lunedì 2 dicembre alle 18, a Udine, nella sala del trono del Palazzo Patriarcale, sarà presentato il libro di Marianna Cerno su “Cromazio di Aquileia in mezzo ai Padri, il destino medievale dei sermoni” in abbinamento con la nuova edizione dei “Sermoni” di Cromazio.

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Tra la fine dell’anno 407 e gli inizi del 408, in una città che aveva già subito un primo assedio dei Visigoti e si preparava a fronteggiare la nuova calata di Alarico in Italia, moriva ad Aquileia il vescovo Cromazio.

Consacrato vescovo nel 388, pochi anni dopo il riconoscimento del Cristianesimo quale religione ufficiale dell’impero, aveva guidato la sua Chiesa, una delle più importanti dell’intero Occidente, combattendo aspramente contro Giudei, eretici e pagani.

A lui probabilmente va ascritta la costruzione della basilica teodosiana di Aquileia, sulla quale fu edificata più tardi la costruzione medievale che ancora oggi ammiriamo. Testimonianza della sua predicazione e della sua attività pastorale rimangono, oltre a un “Commentario del vangelo di Matteo”, i “Sermoni” giunti fino a noi attraverso una tormentata tradizione manoscritta, che riflette le turbinose vicende che travolsero la città dalla distruzione di Attila alla discesa dei Longobardi.

La scoperta di questi “Sermoni” e la ricostruzione di un corpus attribuito al vescovo di Aquileia si devono a due studiosi francesi del secolo scorso: Raimon Etaix e Joseph Lemarié.

In modo particolare sono state determinanti le ricerche di quest’ultimo, la quali tuttavia, portate a conoscenza degli studiosi in tempi successivi, hanno generato una frammentazione che rende difficile non solo reperire i testi, ma anche ricostruire l’evoluzione del suo pensiero.

Nessuna delle edizioni esistenti dei “Sermoni di Cromazio”, infatti, rispetta in realtà il pensiero definitivo del loro scopritore. Questa nuova edizione, proposta da Marianna Cerno nella collana di “Fonti per la storia della Chiesa in Friuli” dell’Istituto Pio Paschini e pubblicata dall’Istituto Storico Italiano per il Medioevo, dopo aver fatto il punto sul lavoro di Lemarié, avvia un’indagine sulla storia della trasmissione dei sermoni di Cromazio avvalendosi, tra l’altro, della scoperta di una rilevante quantità (circa quaranta) di nuovi testimoni.

L’indagine, condotta con un rigoroso metodo filologico, mette in luce la peculiarità del genere omiletico in cui i testi dei Padri sono tagliati, cuciti, manipolati a seconda delle esigenze pastorali piuttosto che di quelle letterarie.

Come scrive l’autrice, «i temi portanti di questo volume sono in realtà due – i sermoni di Cromazio e gli omeliari medievali – poiché sono saldamente collegati tra loro a motivo delle vicende della tradizione testuale».

Si tratta di un ambito, ancora insufficientemente indagato dalla critica, di cui si propone per la prima volta uno status questionis approfondito e aggiornato, riletto inoltre attraverso proposte critiche innovative.

I sermoni del vescovo di Aquileia «risultano fra i testi più vivi e più belli che possediamo dell’antichità cristiana; non si segnalano per profondità speculativa, ma per la chiarezza e la semplicità con cui espone ai suoi fedeli le grandi verità cristiane. Il suo linguaggio non è mai astratto, ma al contrario si avvale di immagini e di paragoni familiari, adatti a fermare l’attenzione dei suoi uditori».

Marianna Cerno, dottore di ricerca in Filologia e Letteratura latina medievale, già nota per l’edizione critica con traduzione italiana a fronte, delle “Passioni dei martiri aquileiesi” (2008, 2013), corona ora la sua appassionata ricerca sulla chiesa madre di Aquileia con questo nuovo importante lavoro che lunedì 2 dicembre, alle 18, sarà presentato nel Palazzo patriarcale di Udine, ultima dimora dei patriarchi aquileiesi.


 

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