Gramellini e Fazio sulla “squola”: tutti e due rimandati a settembre

Gramellini è acuto, bravo pungente e pungolante. Ma ogni tanto anche lui si lascia sedurre dalla deriva delle banalità. Sabato sera a Che tempo che fa ha comunicato al mondo con sommo scandalo che...
Di Paolo Patui

Gramellini è acuto, bravo pungente e pungolante. Ma ogni tanto anche lui si lascia sedurre dalla deriva delle banalità. Sabato sera a Che tempo che fa ha comunicato al mondo con sommo scandalo che uno studente italiano in media perde ben nove ore e mezza alla settimana per fare i compiti a casa; tempo che invece potrebbe essere dedicato a ben altre più gratificanti e formative attività. Alt Gramellini: diamo le notizie in modo chiaro, costruttivo e informativo. Studenti chi? Quali? Elementari, medie, superiori? Tutti sommati assieme? C'è differenza, direi. Eccome! Anche perché se la media è di nove ore e mezza di studi casalinghi, le suddette spalmate su sei giorni scolastici si frantumano in due ore scarse al dì (un’ora e mezza se consideriamo i sette giorni). Poca roba - davvero - se ci riferiamo a baldi studenti delle scuole superiori, un po’ di più se invece si tratta di scolari elementari. A me che ascolto piacerebbe avere dati più precisi e meno evanescenti. «E poi c’è pure il tempo pieno!», incalza Fazio sottintendendo che i nostri studenti son già oberati fin troppo dalla scuola. Anche qui: alt Fazio! La scuola a tempo è un modello organizzativo delle attività didattiche presente solo nella scuola primaria italiana: quaranta ore settimanali, dal lunedì al venerdì, con trenta ore di lezione, sia al mattino che al pomeriggio, e dieci di mensa e gioco post mensa. Mentre continuo a non essere informato su quali studenti si basino queste riflessioni, d’un tratto le mie ansie si placano: Gramellini annuncia di essere in collegamento con Annalena Benini, «la più grande giornalista italica esperta di usi e costumi famigliari». Sono felice: spero che Annalena possa spiegarmi e chiarirmi, invece si lamenta dei suoi week-end passati a studiare con i suoi poveri figli vessati dalle maestre a mettere in colonna le divisioni con la virgola e a studiare il Friuli Venezia Giulia; esattamente gli stessi identici esempi che Annalena ha fatto in un’intervista del 2013. Chissà se sono frutto di verità o di uno stereotipo riciclabile. Mentre penso a mia mamma con la terza elementare che nemmeno avesse voluto avrebbe potuto studiare con me, Annalena, lamentandosi per tutti questi compiti che rovinano i fine settimana delle famiglie italiane, afferma che alla fine non servono a nulla se poi gli studenti scrivono squalo con la Q! Che per lei è quindi un vistoso errore ortografico! Meno male che Fazio subito stoppa la falla e dice che veramente squalo con la q non è un errore. Risatina di Annalena. Sconcerto mio che capisco il perché di tutti questi week-end spesi a fare i compiti con i figli. Forse gli esercizi non riescono perché Annalena è un po' più ignorante di quanto lei si creda. Le maestre i prof. dei suoi figli farebbero meglio a dare qualche compito a casa in più a lei e a Gramellini.

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