Foto, stampe e libri antichi in mostra a Palmanova

PALMANOVA. La tradizione continua. La città stellata ripropone, e lo fa da molti anni, la Mostra di stampe antiche. Rimarrà allestita per tutto il mese di agosto, nella Polveriera napoleonica di contrada Foscarini (orario 10–12.30, 16–19.30, tutti i giorni, festivi compresi). Sapientemente esposti oltre 5 mila pezzi tra stampe, libri, bandi, editti, curiosità, vedute di città, carte geografiche e disegni di antichi maestri.
Tra le novità di quest’anno, una stampa di Bernardo Bellotto (1721-1780), chiamato a Dresda per lavorare come pittore di corte, nel 1748, dal principe elettore di Sassonia Augusto III. Dresda venne distrutta ed è stata ricostruita proprio seguendo le antiche vedute della città, che, rappresentate nelle stampe antiche, erano le fotografie del tempo. Solo mani esperte di artisti riuscivano a proporre facciate di storici edifici e monumenti per “raccontare” una città.
Un’altra novità è un’importante raccolta di oltre 300 fotografie della Grande Guerra, che ritraggono persone, soldati, ambulanze e mezzi ripresi sul Carso, a Versa, Cervignano, Gradisca, Doberdò, San Floriano, Villa Manin di Passariano, Turiacco, Aquileia e Aiello. Autentici documenti, come quella del gruppo 31° della sezione Sanità, ufficiali a Gradisca, una processione ad Aiello nel novembre 1916, ragazzi a Passariano assieme ai militari. Interessante la fotografia del ponte di legno sull’Isonzo. Tra le curiosità, un antifonario del secolo XV, manoscritto su pergamena, con musica sacra, di 200 pagine, formato cm. 50X70, legatura in legno e cuoio.
In mezzo alle stampe antiche, anche una serie di “Vedute di Udine” di Codecasa-Moro, di cui quattro colorate a mano. Sono stampe in litografia del 1841 diventate molto rare e difficili da trovare nel mercato d’antiquariato. E, ancora, incisioni in rame dall’atlante del Braun-Hogenberg del 1611, carte geografiche con i “Territori del Friuli” di autori diversi.
Giambattista Tiepolo (1696–1770) è presente nella rassegna palmarina con una acquaforte della serie “Capricci” e altre incisioni, accanto a stampe di Giovanni Battista Piranesi (1720–1778) e a varie vedute di Venezia di Luca Carlevariis (1663–1730), Giambattista Brustolon (1712–1796), Antonio Visentini (1688–1782), Michele Marieschi (1710–1743) e a incisioni e acqueforti di Gianfranco Costa (1711–1772), Francesco Bartolozzi (1728–1815), Giacomo Leonardis (1723–1794), Alessandro Longhi (1733–1812), Marco Alvise Pitteri (1702–1786), Giuliano Giampiccoli (1703–1759), Giovanni Volpato (1740-1803). Ci sono inoltre alcuni splendidi libri di medicina–chirurgia del ’600 – ’700 di Morgagni, Valverde, Fabrizio d’Acquapendente, Veslingi, Sculteti, e libri di storia locale come “Uomini illustri del Friuli” del 1735, “Leggi del Friuli” del 1686, “Storia del Friuli” di Moisesso del 1623, “Pianure friulane” di Caprin e “Storia di Palmanova” del 1869.
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