Fake news per la trincea cosí partì la propaganda

“Il nemico su tutti i fronti”, che racconta il fondo Luxardo sulla propaganda della Prima guerra mondiale sarà presentato oggi, giovedì 15, alle 17 nell’aula 9 di palazzo di Toppo Wassermann....

“Il nemico su tutti i fronti”, che racconta il fondo Luxardo sulla propaganda della Prima guerra mondiale sarà presentato oggi, giovedì 15, alle 17 nell’aula 9 di palazzo di Toppo Wassermann. Comprende un libro e un dvd con 10 video documentari.

di ANDREA ZANNINI

Sin dalla notte dei tempi la propaganda è sempre stata il carburante della guerra. La prima guerra mondiale segnò anche in questo una svolta, rivoluzionando i metodi e i contenuti della propaganda. Non essendo più la guerra un affare di soli eserciti, ma di intere nazioni in armi, non bastava più convincere le persone che fosse giusta: la popolazione doveva essere catturata, affascinata, entusiasmata dall’idea della guerra. Giornalisti, militari e intellettuali fecero il loro dovere e nel 1914 milioni di giovani europei si misero in marcia inneggiando alla vittoria, che sarebbe stata dietro l’angolo. Ma in una guerra di posizione lo stratagemma di dipingere il nemico come un mostro non era più sufficiente: quando vedi il nemico ogni giorno in una trincea a poche decine di metri da te, capisci che, quasi sempre, è proprio uguale a te. Quando, dunque, quei milioni di giovani si trovarono nel fango delle trincee o nel gelo dell’inverno bisognò riconvincerli, rimotivarli. Strapparli all’altro nemico, quello interno dei “disfattisti” e dei pacifisti.

Davanti a queste nuove sfide gli apparati politico-militari dovettero metter in campo strategie migliori, più raffinate, che facevano leva su elementi ideologici più coinvolgenti o utilizzavano armi diverse, oltre alla denigrazione, come l’autoironia, per rendere tollerabile la vita di trincea. Non solo per l’uso dei mezzi di comunicazione di massa, ma anche per i suoi contenuti ideologici, la propaganda bellica della Grande Guerra marcò dunque chiaramente un prima e un dopo: i volantini sparsi dagli aeroplani sulle truppe nemiche ne sono il simbolo più evidente.

Il fondo Luxardo conservato presso i Civici Musei di Udine costituisce una delle più importanti collezioni europee che documentano il ruolo della propaganda nella Prima guerra mondiale. Donato dalla vedova del medico siciliano Augusto Luxardo al Comune di Udine, il fondo è stato catalogato ed è stato presentato nella mostra “Offensiva di carta. La grande guerra illustrata” recentemente chiusasi in Castello. Ma la documentazione che esso custodisce è sconfinata. I registi Paolo Comuzzi e Remigio Guadagnini, assieme alla storica Irene Bolzon, ne hanno tratto dieci brevi cortometraggi, girati con accattivanti tecniche di animazione, che sono stati proiettati l’anno scorso sui canali tematici Rai e dedicati proprio a ricostruire il ruolo della propaganda nella prima guerra mondiale. Per meglio divulgare questa iniziativa “Il nemico su tutti i fronti”, questo il titolo dell’opera complessiva, è diventato ora un volume, che riproduce i capitoli scritti da Irene Bolzon, accompagnato da un dvd che riunisce i dieci cortometraggi. Vi si toccano vari aspetti, a cominciare naturalmente dalla rappresentazione del nemico e dalla religione e culto della nazione, per proseguire con temi quali la figura della donna, possibile preda del nemico invasore, o lo sforzo compiuto per convincere popolazioni stremate a sottoscrivere i prestiti di guerra. L’ottica non è solo quella italiana: l’utilizzo della propaganda è osservato nei differenti contesti politici e ideologici di ogni singola realtà nazionale.

Il volume è stato pubblicato da Forum assieme ad Altreforme e con la collaborazione della Fondazione Friuli, dell’Istituto Friulano per la Storia del Movimento di Liberazione e del Dipartimento di Studi umanistici e del patrimonio culturale dell’ateneo di Udine.

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