Diego Abatantuono diventa Babbo Natale ma per dieci giorni

Ci sono scelte che sono scelte e ci sono scelte che sono ripieghi. “10 giorni con Babbo Natale” di Alessandro Genovesi, spiace dirlo, è un ripiego: avremmo voluto recensire “In vacanza su Marte”. Sì, il vero cinepanettone dell’infausto 2020. Sì, il milionesimo cinepanettone di Neri Parenti. Alla fine, però, non ce l’abbiamo fatta: perdonateci! L’idea di un tunnel spaziotemporale che trasforma Boldi nel figlio di De Sica era troppo anche per noi. E noi, ragazzini degli anni ‘80, dentro il cinema trash e la cultura pop siamo fieramente cresciuti…

“10 giorni con Babbo Natale”, dunque. Stessa squadra del campione d’incassi “10 giorni senza mamma”, dal regista agli attori, e la new entry Diego Abatantuono nel ruolo (appunto) di Babbo Natale. Ma è Babbo Natale-Babbo Natale o si tratta di un anziano un po’ suonato? La seconda metà della storia gioca su questo interrogativo, non proprio nuovissimo, e la metà precedente gioca sui continui litigi dei coniugi Rovelli (Fabio De Luigi e Valentina Lodovini). Talmente continui che non sembra di guardare una favoletta natalizia: sembra di guardare una fiction sulle crisi matrimoniali. Dimenticate l’atmosfera di “Miracolo nella 34ª strada”, nonostante gli splendidi paesaggi innevati, e dimenticate i sorrisi di “Il peggior Natale della mia vita” (citando un altro film del trio Genovesi-De Luigi-Abatantuono): “10 giorni con Babbo Natale” stenta a conquistare leggerezza così come stenta a conquistare ritmo e identità. Le gag e le situazioni tendono a ripetersi e i luoghi comuni zavorrano ferocemente il racconto (uno su tutti: Camilla, clone di Greta Thunberg).

Carlo e Giulia Rovelli faranno la pace? Abatantuono ritroverà la via di casa, dove (forse) lo aspettano gli elfi Alabaster e Würstel? Se la curiosità vi attanaglia, e sottolineiamo “se”, correte su Prime Video. —

10 giorni con Babbo Natale, regia di Alessandro Genovesi, con Fabio De Luigi, Diego Abatantuono (Italia, 2020). Visto su Prime Video