Dall’archivio Ascoli spuntano scritti di Dumas e di D’Annunzio

Anna Casasola
Ci sono anche scritti originali, stilati di pugno da autori del calibro di Gabriele D’Annunzio, Alexandre Dumas padre e Matilde Serao, solo per citarne alcuni, nel fondo Ascoli, la raccolta dedicata alla storia della scrittura, costituita da oltre 5mila “unità bibliografiche” fra le quali circa 500 manuali di scrittura, 600 testi sulla storia della scrittura, sezioni dedicate alla grafologia, agli autografi e alle perizie di scrittura, alla stenografia e alla dattilografia, nonché un ampio materiale ancora da catalogare. E da circa 15 giorni il prestigioso “Fondo Ascoli di Storia della scrittura” è custodito nella sede sandanielese dello Scriptorium Foroiuliense: lo Scriptorium infatti è stato scelto dallo stesso Francesco Ascoli come depositario in comodato gratuito della raccolta con il compito di tutelarla, conservarla e valorizzarla. «Oltre ad alcuni scritti di illustri autori – spiega il presidente dello Scriptorium, Roberto Giurano – ci sono le testimonianze di come il Friuli sia stata la culla della scrittura. Risalgono al 1500 manuali di questa materia di autori friulani. Un sincero ringraziamento per averci aiutato in questa operazione – aggiunge Giurano – va al sindaco Pietro Valent che, capite le nostre esigenze di aver maggiori spazi per poter accogliere il fondo, ce li ha subito messi a disposizione».
Il Fondo Ascoli raccoglie libri e documentazione sulla cultura manoscritta di età moderna: dai manuali di calligrafia alle cartoline, alle riviste e ai manoscritti. «La prospettiva utilizzata per raccogliere questo materiale – spiegano dallo Scriptorium – è stata quella che in maniera diretta o indiretta riguarda il nostro paese anche se tradizioni europee e non europee vi sono comunque rappresentate. E in questo sguardo verso la realtà nazionale, esistono anche numerose testimonianze che hanno a che fare con la nostra regione. Francesco Alunno, originario di Ferrara, visse prevalentemente a Udine nel secolo XVI, e fu, fra l’altro, calligrafo insigne: di questo autore il Fondo conserva un prezioso facsimile di un manoscritto. Antonio Magnaron, di Trieste era eccellente calligrafo, cartografo e stenografo; di questo autore abbiamo il suo bellissimo e imponente manuale di calligrafia». Nel Fondo ci sono anche altri manuali pubblicati in regione come quelli di Carlo Rossi di Udine degli inizi del’900 o di Giuseppe Urizio di Trieste del 1873 o del pordenonese Luigi Tamai. «I libri saranno qui – spiega ancora Giurano – e chiunque potrà venire per vederli, ma non ci sarà un’esposizione. Grazie a quanto custodito in Guarneriana e a questo fondo – commenta Giurano – San Daniele diventa punto di riferimento per la calligrafia in Italia. Ecco – aggiunge – proprio con la Guarneriana ci piacerebbe cominciare a collaborare».
Giurano anticipa inoltre che il Fondo, per essere utilizzato dal maggior numero di studiosi, sarà presto completamente digitalizzato. Tra i documenti compresi nel Fondo, quelli, sicuramente meno preziosi, costituiti dai “pensierini” che i bambini negli anni’20 realizzavano per i propri amici: ci sono infatti anche degli “album amicorum” , ovvero i piccoli diari manoscritti utilizzati prevalentemente da ragazze in età scolare riempiti da dediche, disegni, pensierini che lasciavano alle loro compagne. Il Fondo possiede, poi, sotto varie forme, bibliografie e studi su personaggi friulani. —
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