Dal mito di Antigone alla rivoluzione letteraria di Virginia Woolf
Da domenica 14 gennaio un ciclo in sei incontri al Giovanni da Udine sul tema “La guerra dei sessi”. All’interno del programma anche l’appuntamento fuori tema sul conflitto israelo-palestinese

UDINE. Al Giovanni da Udine le Lezioni di storia che tanto successo hanno avuto nelle passate edizioni.
Curate dall’editore Laterza in collaborazione con la Fondazione del Teatro udinese, il sostegno di Confindustria Udine e la media partnership del nostro giornale, le lezioni di questa settima stagione, che si terranno come di consueto al Giovanni da Udine la domenica alle 11, verteranno su un tema di grande attualità sviscerato nel suo definirsi nel tempo e nella varie epoche storiche: “La guerra dei sessi”, ovvero le controverse, spesso drammatiche, modalità secondo cui nella storia dell’umanità si è declinato il rapporto tra donne e uomini, in forme sempre diverse che hanno investito tutte le dimensioni della vita, da quella famigliare a quella politica, da quella economica a quella culturale.
Un percorso in sei lezioni che a partire dal conflitto tra Antigone e Creonte arriva alla modernità con le figure di scrittrici come la grandissima Virginia Woolf che hanno rivoluzionato la portata della scrittura al femminile imponendola al pari di quella degli uomini.
Il perché della scelta di questo tema lo abbiamo chiesto a Giuseppe Laterza, presidente nonché responsabile della saggistica e università della casa editrice omonima.
«Ci sembrava che il tema della storia dei rapporti donne uomini fosse di grande attualità. Un rapporto che non è soltanto dettato dalla biologia, ma in buona parte è una spia della cultura del proprio tempo, ne è una conseguenza e quindi ci sembrava stimolante raccontarlo attraverso dimensioni molto diverse, attraverso lenti che potessero incuriosire il pubblico, come quella del mito con Antigone ma anche l’economia con Sibilla la donna che durante il medioevo tenne testa ai banchieri fiorentini. O quella delle derive famigliari, spesso improntate a violenza come nel caso della pittrice cinquecentesca Artemisia».
Oggi quello del rapporto tra uomini e donne, è un tema al centro del dibattito culturale e politico, anche perché si è arrivati a mettere in discussione proprio la stessa divisione tra i sessi, per una più ampia definizione degli stessi in quella liquidità sessuale che tanto spaventa, provoca e fa discutere. Ci sarà spazio anche per questo aspetto e mi riferisco proprio all’ultimo appuntamento quello con Virginia Woolf una delle antesignane dei rapporti liberi da convenzioni e chiusure?
«Certamente, perché attraverso Virginia Woolf si esplora tutta una generazione di donne che nell’ambito della cultura, letteratura e giornalismo in particolare, hanno rimesso in discussione, gli stereotipi della mascolinità e hanno consentito poi di accettare forme di sessualità che non fossero quelle canoniche. La loro è stata un’azione di rottura che all’epoca della Woolf era patrimonio di un’ élite: oggi quella rottura è arrivata a interessare gran parte della società. Come vediamo nei media dove sempre più forme di sessualità diversa vengono legittimate in fiction, in dibattiti, in manifestazioni libere».
A fronte di tutto questo però c’è come una sorta di arroccamento su ideali e valori, ancorché non sempre così specchiati nei comportamenti di chi li rivendica, legati alla famiglia tradizionale.
«Io ho molto rispetto nei confronti di chi esprime disagio di fronte allo sgretolamento del vecchio ordine. Che comunque dava sicurezze. Si tratta quindi di costruire un nuovo ordine, per ridefinire certezze su basi nuove, trovando, in una fase di passaggio come è questa nostra, un equilibrio non facile tra diversi componenti e sensibilità della società».
All’interno del calendario delle lezioni spicca l’appuntamento, apparentemente fuori tema, sul conflitto israelo-palestinese.
«Noi abbiamo da qualche tempo cominciato a sperimentare uno “speciale” che esula dal tema generale, dedicandolo a un tema di strettissima attualità. E devo dire che poche vicende come quella di questa guerra in corso abbisognano di comprensione e contestualizzazione storica. Bisogna insomma uscire da schemi ideologici, emotivi o pregiudizialmente di parte per affrontare un argomento molto complesso, come quello della guerra israelo-palestinese che va sviscerato nella comprensione delle ragioni degli uni e degli altri. Una questione complicata che richiede razionalità e credo che il professor Vercelli, uno dei massimi esperti, possa aiutarci a districare la matassa di un conflitto che oggi più mai ha bisogno di essere capito a partire dalle radici storiche».
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