“Da Berlino a Broadway”: a San Vito al Tagliamento un viaggio con la voce unica di Ute Lemper

La cantante in concerto lunedì 3 agosto alle ore 21. «Sarà magico fare musica a cielo aperto, sotto la luna»

Elisa Russo
Ute Lemper sarà di scena lunedì 4 agosto sul palco a San Vito al Tagliamento
Ute Lemper sarà di scena lunedì 4 agosto sul palco a San Vito al Tagliamento

“Da Berlino a Broadway” è un viaggio, con la voce unica di Ute Lemper, da Weill a Marlene Dietrich, Gershwin, Piaf e i grandi musical americani. Oltre quarant’anni di carriera come cantante, ballerina, attrice, autrice e carismatica interprete, Ute Lemper, nata a Münster e naturalizzata newyorkese, è in concerto , lunedì 3 agosto, alle 21 in Piazza del Popolo a San Vito al Tagliamento per “Stelle d’Estate”. La star internazionale è affiancata dall’Accademia d’archi Arrigoni, dall’Accademia Musicale Naonis e dall’Orchestra da Camera di Pordenone per la direzione di Valter Sivilotti, con il supporto del pianista Vana Gierig, nota firma del jazz europeo.

«Mi esibisco in Italia sin dal 1989 – racconta Lemper, che partecipò anche al Festival di Sanremo con un brano firmato da Enzo Jannacci, “The Photograph” nel 1991 – e sono grata al pubblico che mi supporta, con amore e curiosità verso ogni mia nuova avventura musicale. La bellezza dell’Italia, con la sua storia e cultura, continua ad affascinarmi dopo tutti questi anni. Mi sento ogni volta immersa come in uno schermo di un film, pieno di storie epiche, natura e gloria».

Cosa farà ascoltare a San Vito?

«Sono felice di cantare con l’orchestra una serie di canzoni che rappresentano una retrospettiva di tutta la mia vita musicale. Sarà divertente ricantare qualcosa dai musical come “Cabaret” e “All That Jazz”, o i classici francesi Jacques Brel e Edith Piaf, e poi un viaggio avventuroso a Buenos Aires con Astor Piazzolla fino a Berlino con il tributo a Kurt Weill, di cui quest’anno festeggiamo il 125esimo compleanno. Ci saranno momenti potenti, altri più delicati e romantici, perlopiù con l’orchestra o alcuni solo con il piano. Per me è magico fare musica a cielo aperto, sotto la luna».

Ha intitolato un album e un’autobiografia “Time Traveler”. In che modo è una viaggiatrice del tempo?

«La mia carriera internazionale comincia molto presto, nel 1980, come artista ho sperimentato drastici cambiamenti nel mondo che mutava attorno, evoluzioni e rivoluzioni, specie nella mia infanzia nella Germania divisa durante la Guerra Fredda, poi i cambiamenti dell’industria musicale, non solo a livello tecnico ma anche di contesto emotivo, stile e accessibilità. Ecco perché mi sento una viaggiatrice del tempo, anche se sento di avere sempre la stessa età interiore, nello scorrere dei capitoli della mia vita, da donna a madre e artista».

Con l’ultimo album “Pirate Jenny” torna ad omaggiare Kurt Weill?

«Canto le sue canzoni da più di quarant’anni, nel 1987 registravo interamente il suo song book per la Decca. È il centro della mia identità artistica. Il nuovo album raccoglie il repertorio tedesco, francese e anche americano, con un approccio vocale sperimentale e arrangiamenti contemporanei: spero che anche le generazioni più giovani possano (ri)scoprire questo grande compositore».

Tom Waits, Elvis Costello, Nick Cave, Philip Glass… per nominarne alcune. Cosa cerca in una collaborazione?

«Cerco sempre il massimo dell’individualità e della sperimentazione, artisti dal tratto distintivo unico».

Come vede il futuro?

«La mia voce cambia ancora, acquista nuove sfumature, qualcos’altro si perde per strada, ma sono sempre in evoluzione. In un continuo dare e avere, nulla rimane uguale: a volte è doloroso, altre è un meraviglioso processo vitale che mi sorprende ogni giorno. Nel 2026 riporterò anche in Italia il mio omaggio “Rendezvous with Marlene”, per il 125esimo anniversario della nascita di Marlene Dietrich». 

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