Cremonini a Lignano per il debutto del tour

Questa sera al “Teghil” colori e musica per la data zero del tour “Stadi 2018”. L’artista bolognese ringrazia il Friuli: «Emozione come essere a San Siro»

LIGNANOIl conto alla rovescia è terminato: questa sera lo stadio Teghil di Lignano Sabbiadoro si aprirà alla musica di Cesare Cremonini e del suo nuovo progetto live. Dalle 21 via alla “data zero” del tour “Stadi 2018” che, come spiega il nome, porta l’amatissimo cantautore bolognese a confrontarsi con il pubblico degli stadi. Dopo il debutto al “Teghil”, le notti di “San Siro” a Milano, dell’“Olimpico” di Roma e del “Dall’Ara” di Bologna .

«È un’atmosfera perfetta quella che ho trovato qui a Lignano – spiega Cesare, nella pausa tra una prova e l’altra – ed è veramente ideale per mettere a punto gli ultimi particolari del tour. Perché le persone del Friuli dimostrano in ogni piccolo gesto un rispetto unico per il luogo in cui vivono e per chi è di passaggio, come me».

Quando si parla con protagonisti della scena musicale parrebbe bandita ogni forma d’ansia, ma con Cesare - che cura personalmente ogni dettaglio del suo lavoro - non è affatto così. «L’emozione della vigilia è sempre identica: al “Teghil” come a “San Siro”. Non esiste un palcoscenico sul quale io mi senta più o meno felice, più o meno a mio agio. Fin da ragazzino - quando mi divertivo a salutare un pubblico immaginario - mi sono immerso nel mondo dello spettacolo entrandoci da sconosciuto e ho subito capito che non esiste un pubblico di serie A e uno di serie B».

La musica e il calcio in cima alle sue passioni, ma Cremonini è anche un artista con il quale puoi spostare il discorso sul mondo, sull’oggi. E allora: Salvini, il fenomeno dei migranti, che Cesare sfiora a modo suo in “Kashmir Kashmir” nel terzo singolo estratto dal fortunato ultimo album “Possibili Scenari”.

“L’Europa cerca il diavolo negli occhi degli altri” è uno dei passaggi più belli e significativi del brano. «È un testo che parla di noi oggi, una canzone vestita con un abito leggero e apparentemente perfetta da ballare, ma invece davvero intensa – spiega Cremonini –: la storia di un profugo e del suo difficile rapporto con la nostra realtà, un ragazzo dagli occhi curiosi e dalle gambe veloci, fuggito da uno dei territori più fragili e contesi dal punto di vista politico. Per lui gli ostacoli più duri da abbattere si rivelano essere i pregiudizi e le paure di un'Europa diffidente e vulnerabile».

La macchina organizzativa del tour è perfettamente oliata e pronta per stasera, per il grande debutto. E Cesare ci tiene a salutare personalmente, con la sua sensibilità, quanti stanno lavorando per far decollare questo tour. «Voglio ringraziare tutti i ragazzi e le ragazze che hanno lavorato con passione e impegno affinché questo spettacolo possa nascere immerso nell’armonia di questo luogo davvero speciale».

A spiegarci la scelta della location di Lignano Sabbiadoro è invece il presidente di Live Nation Italia, Roberto De Luca. «Le ragioni sono molteplici: dall’estrema disponibilità del sindaco e dell’amministrazione alla presenza di uno stadio idoneo alla preparazione del tour; dalla bellezza del posto alla tranquillità della zona; dall’affetto del pubblico friulano al suo calore mai invadente. Nei giorni scorsi c’ero anch’io e tutto è andato benissimo».

Un rapporto fiduciario, quindi, tra Live Nation e Lignano. «Direi proprio di sì: sono partito con Vasco Rossi, adesso c’è Cremonini e presto porterò i Negramaro. Sempre con questa formula: amicizia, rispetto, reciprocità e comunione di intenti».

Tra i fan di Cesare in prima fila questa sera sul prato dello stadio di Lignano ci sarà il collezionista udinese Silvio Toso: «Ho tutti i singoli firmati dei Lunapop, i poster e le locandine dei concerti. Mi è capitato di incontrare Cesare più volte, in 19 anni. In una delle prime occasioni gli ho raccontato delle foto che avevo fatto introducendomi di nascosto a casa di Freddy Mercury. Lui ne fu molto sorpreso, dato che abbiamo gli stessi idoli: i Queen e i Beatles».

Toso ha anche un gustoso aneddoto: «Nel 2005, a Spilimbergo, avevo regalato a Cesare il biglietto dei Queen a Knewborth nel 1986, l’ultimo concerto con Freddy. Ho scoperto anni dopo che quel biglietto è finito nello studio di Jovanotti a Cortona. Credo che gliel’abbia dato ai tempi dell’album “Mondo”».

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