Cosí Erika Groth immortalò il mitico Baffone

CERVIGNANO. La famosa immagine del “Baffone”, storico simbolo della birra Moretti, ritrae un contadino tirolese, di Thaur in Tirol, a pochi chilometri da Innsbruck. Si tratta di uno scatto realizzato, nel 1939, dalla fotografa tedesca Erika Groth-Schmachtenberger (1906-1992). Il suo archivio fotografico è oggi custodito all’università di Augsburg. Una sezione speciale, dedicata alla storia autentica del “Baffone”, è stata inserita a margine della mostra “Ennio Puntin Gognan: architetto e fotografo”, a cura di “Cervignano Nostra”. Oltre al libro della Groth, è stato esposto anche uno scatto inedito del “Baffone” che dorme su una panca della locanda tirolese all’esterno della quale era stato immortalato dalla fotografa tedesca. «Nel 1956, entrando in automobile in Italia da Tarvisio – racconta Antonio Rossetti, presidente di Cervignano Nostra - la Groth si imbatté in una serie di cartelloni stradali della Moretti che pubblicizzavano il “Baffone”, da lei riconosciuto benché si trattasse di un disegno riproducente il suo scatto originale. L’utilizzo della fotografia fu anche oggetto di un contenzioso. Alla Groth la soddisfazione di essere stata riconosciuta quale autrice della fotografia. Narrò questa vicenda nel libro “Meine liebsten Fotos”, del 1984, dove pubblicò la fotografia originale e un cartellone della Moretti da lei ripreso nel 1956. Altre due istantanee del “Baffone” scattate dalla Groth sono state pubblicate nel catalogo della mostra sul “Made in Friuli”, a Los Angeles, nel 1987».
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