Carlo Tolazzi torna sui temi della Grande Guerra con “Via Cadorna 17”

«A Udine si è cambiato il toponimo “piazzale Cadorna” in “piazzale dell’Unità d’Italia”», segno che al generale della rotta di Caporetto si attribuiscono storicamente gravi colpe circa le ragioni...
«A Udine si è cambiato il toponimo “piazzale Cadorna” in “piazzale dell’Unità d’Italia”», segno che al generale della rotta di Caporetto si attribuiscono storicamente gravi colpe circa le ragioni della disfatta.


A riflettere su questa figura cosí controversa, nell’ambito degli eventi commemorativi degli alpini fucilati, a Cercivento, sarà il drammaturgo e regista Carlo Tolazzi, domenica alle 18, alla Cjase da Int.


Ma fu davvero il generale Cadorna la causa della disfatta di Caporetto? E fu davvero la scarsa tenuta morale dei soldati italiani a spianare agli austro-tedeschi la strada per Udine?. Sono gli interrogativi sui quali si regge il recital di Carlo Tolazzi “Via Cadorna 17, Caporetto” che è anche protagonista sulla scena.


Si tratta di “un momento di vivo ricordo dei fatti di Caporetto, a 100 anni di distanza. Uno spettacolo che, attraverso i personaggi da me impersonati vuole rievocare quelle vicende, dando agli spettatori l’immagine di un momento storico che ha segnato le sorti del primo conflitto mondiale».


Per questo - si legge in una nota del Comune di Cercivento - l’Amministrazione ha inteso proporre questi due appuntamenti che ne ricordino le drammatiche esperienze e ne sollecitino momenti di riflessione», come ha considerato l’assessore comunale alla cultura Adriana Danielis.


Carlo Tolazzi vive a Malborghetto fino agli 11 anni, poi la famiglia si trasferisce a Udine, dove Tolazzi frequenta il Liceo Classico Jacopo Stellini.


In seguito si laurea all'università di Trieste in lettere moderne.


Per alcuni anni, dopo aver conseguito il diploma professionale, esercità l'attività di fisioterapista.


Dal 1994 inizia la sua attività nel campo teatrale. Vive a Udine.


Dal 2002 Tolazzi insegna “drammaturgia friulana” all’Accademia Nico Pepe di Udine.


Scrive per il teatro, ma si è sempre occupato anche di lingua e letteratura friulana. Ha pubblicato un vocabolario della variante della Val Pesarina, oltre ad alcuni saggi linguistici sull'argomento.




Riproduzione riservata © Messaggero Veneto