Barbieri: «I miei tortellini in brodo per conquistare la regina Elisabetta»

MICHELA TAMBURRINO

Come un bambino quando parla di super eroi o di automobiline. Come un musicista che ha il dono dell’orecchio assoluto. Bruno Barbieri, sette stelle Michelin in carriera e star della tv, s’esalta per il tortellino perfetto, per il primo gnocco della sua vita. È uno spettacolo sentirlo parlare di sughi che diventano filosofia di vita, di lasagne riesumate in gloria. Nasce così il libro “Domani sarà più buono”.

Barbieri, da dove le arriva l’ispirazione?

«Forse da quegli gnocchi al pomodoro fatti dopo scuola per mia sorella. Avevano qualcosa di sbagliato ma erano buoni. I ricordi dell’infanzia li ho tradotti in queste pagine».

Vale a dire che non si butta via niente?

«Mai. La tagliatella al ragù fritta il giorno dopo è buonissima; un piatto che è stato protagonista oggi, domani torna d’attualità. Va trasmesso un nuovo pensiero del cucinare. Io ci provo nel libro servendo l’idea base condita dai racconti. Vorrei far capire che il momento della spesa è sacro, bisogna usare il cervello e non prendere ai banchi mentre si parla al telefono. La spesa deve essere mirata ed esige il tempo giusto, senza distrazioni. Questo fa sì che il frigorifero non diventi un cimitero di barattoli scaduti».

Esempio pratico di ripristino di un piatto?

«La lasagna che avanza. Prima che si ossidi e cambi colore va frullata e unita al bianco d’uovo montato a neve. Imburriamo uno stampino che poi si cosparge di pan grattato e si mette in forno: ecco un nobile soufflé di lasagna. Ci vuole fantasia. Chi cucina ha la bravura nell’anima. Nelle scuole si dovrebbe insegnare il rispetto per la filiera produttiva».

Entra in questo ragionamento anche Bruno Barbieri - 4 Hotel (Sky Uno e Tv8) dove facendo le bucce alle camere d’albergo si scopre che lei è anche un fine umorista.

«Mi piaceva portare l’idea di 4 ristoranti all’hôtellerie italiana, che è molto cresciuta. Non parlo delle multinazionali ma di alberghi a conduzione familiare, di boutique hotel, di alberghi diffusi, realtà oggi molto interessanti. Un tempo era impensabile mangiare nel ristorante di un albergo, ora ci sono realtà gourmant, il brunch in un hotel di charme è molto piacevole».

Lei ha fatto la scuola alberghiera?

«Sì, quando era solo un pensiero femminile, i miei volevano facessi l’ingegnere. Ma c’era mia nonna che gastronomicamente sapeva il fatto suo e che mi ha insegnato tanto. Capì che avevo un talento e io lo affinai sulle navi da crociera».

A Masterchef deve molto.

«Ringrazio tanti, mi ha dato entusiasmo e la voglia di sperimentare altro».

Per chi vorrebbe cucinare?

«Per la Regina Elisabetta. Adoro i suoi completi pastello, l’avrei sepolta di tortellini che muoiono in brodo». —

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