Gli archivi dimenticati: disegni e stampe custoditi nei cassetti

Collezioni di opere d’arte, cuore delle raccolte museali. Un ricco patrimonio da valorizzare; se ne parla giovedì a Udine

Isabella Reale
Luigi Spacal: Omaggio ai martiri della Risiera, 1972
Luigi Spacal: Omaggio ai martiri della Risiera, 1972

Che fine hanno fatto le collezioni di disegni e stampe che una volta costituivano il cuore delle raccolte museali, custodendo la prima idea di un dipinto o di una scultura, e anche vere e proprie opere d’arte autonome che permettevano di annoverare i grandi nomi della storia dell’arte nel catalogo del Museo consentendo al pubblico di ammirare da vicino un foglio di Dürer, Rembrandt, di Canaletto o Tiepolo, un Picasso o un Morandi?

Nella più parte dei casi i cosiddetti Gabinetti Disegni e Stampe nei nostri Musei sono ben conservati in cassettiere ma di fatto sono stati sfrattati dagli spazi espositivi sempre più insediati da mostre di cassetta e di importazione, anni luce ormai dai tempi in cui Aldo Rizzi, direttore dei Musei udinesi, esportava le mostre organizzate dal comune di Udine al Gabinetto nazionale delle Stampe di Roma, nell’ottica delle mostre/scambio tra istituzioni museali.

A ridare un momento di gloria a tale ricco patrimonio, ci ha provato la Triennale Europea dell’Incisione col progetto “Quando l’Arte lascia il segno. Nuova luce sulle collezioni di grafica dei musei del Friuli Venezia Giulia” che ha messo in mostra, con studi dedicati, le collezioni civiche di grafica di Pordenone, Udine e Gradisca d’Isonzo dove è in corso fino al 4 gennaio, al Polo Culturale Casa Maccari del Comune, l’esposizione Grafica d’avanguardia a Nord Est, dedicata al primo nucleo di opere che andò a formare la Galleria Spazzapan.

A chiusura del progetto ora viene proposto un momento di riflessione e di aggiornamento sul tema “Le raccolte dei disegni e delle stampe: dal collezionismo al Museo. Un confronto tra esperienze di studio, catalogazione, digitalizzazione e valorizzazione”, che si terràiggi, giovedi 11, alle 10, a Udine in via Gemona, nella sala convegni di Palazzo Antonini Stringher, sede della Fondazione Friuli, sostenitrice del progetto insieme alla Regione Friuli Venezia Giulia.

Durante l’incontro, a ingresso libero, verranno trattati temi quali la conservazione, il restauro, la catalogazione e la valorizzazione delle raccolte di grafica, e ad aprire i lavori sarà il Soprintendente Archivistico del Friuli Venezia Giulia Luca Caburlotto, che tratterà il concetto dell’archivio d’artista e di architettura come un patrimonio da esplorare e divulgare, secondo le più recenti indicazioni ministeriali. Segue Claudia Benvestito, funzionario restauratore del dipartimento Comunicazione e valorizzazione della Biblioteca Marciana di Venezia, che porterà l’esperienza condotta a livello di restauro e valorizzazione del fondo del noto virtuoso scozzese del chiaroscuro John Baptist Jackson, oggetto della recente mostra a tema veneziano “L’arte di tradurre l’arte”.

Quindi Linda Borean ordinaria di storia dell’arte moderna e direttrice del dipartimento studi umanistici e patrimonio culturale dell’Università di Udine, interviene sull’Insegnamento di storia del disegno e della grafica nell’Università, che lei stessa ha fermamente voluto ripristinare in quanto fondamentale nella formazione di uno storico dell’arte, insegnamento che ovviamente vede anche esperienze di catalogazione per gli allievi in stretto rapporto con le istituzioni museali.

A raccontare il lavoro dietro le quinte sui fondi museali, sarà Fabio Franz, conservatore dei Civici Musei di Udine ora alle prese con una serie di restauri e nuove riletture del fondo di grafica ottocentesco in vista del riallestimento presso il Castello della sezione del Museo Friulano del Risorgimento. Chiude l’incontro Giuseppe Bergamini, qui nella sua veste di presidente della Triennale Europea dell’Incisione, associazione fondata nel 1982 da Giuseppe Zigaina e sostenuta dalla Regione, oggi giunta alla sua 44a edizione, occasione per trarre le sue considerazioni sullo stato dell’arte in materia di valorizzazione dei fondi di grafica, ma anche per presentare il nuovo progetto di studio per il prossimo triennio d’attività. 

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto