Anziani alla riscossa e crisi dei valori: “Il morso del ramarro” diventa un film
Il bestseller di Corciolani interpretato da Maria Lodovica Marini nelle sale del Fvg. La regista: «Ho in cantiere un nuovo lavoro in Friuli e un documentario in Carnia»

Un furto in appartamento, compiuto da tre ragazzi intenti a vincere la noia, non va come progettato. Le conseguenze sono inaspettate. Prima vengono perseguitati dalla maledizione lanciata dalla badante peruviana del derubato, poi scoperti e infine beffati.
Così inizia il giallo psicologico “Il morso del ramarro” firmato dalla regista di Chiavari Maria Lodovica Marini e prodotto dalla società friulano ligure Cima Prod, presieduta dal pordenonese Nerio Bergesio.
Il film, in sala dal 7 ottobre scorso, approda anche in regione – martedì 25 ottobre, alle 21 al Kinemax di Gorizia, e il 14 novembre (alle 20.45) al Cinemazero di Pordenone, quindi arriverà in date ancora da definire nelle sale di Udine e Trieste – dopo un tour partito da Chiavari con la distribuzione di Obiettivo Cinema.
«Il lungometraggio – racconta la regista – è liberamente tratto dall’omonimo bestseller di Valeria Corciolani, che ha curato anche la sceneggiatura assieme a me e al regista italo argentino Juan Bautista Stagnaro».
La storia si sviluppa nella palazzina liberty in cui vivono gran parte dei personaggi e si collega a un enigma da risolvere. È nell’appartamento dell’anziano professor Giovanni (Massimo Pascucci) che i tre ragazzi tentano un colpo prima di essere inseguiti dalla badante peruviana Marisol (Anna Ponce Paredes), poi accidentalmente investita in seguito alla colluttazione con il trio al quale lancia una maledizione.
Giovanni e gli amici Gritta (Francesco Ucheddu), il farmacista Dandi (Guido Roncalli, il cardinale Roncalli in “The new Pope” di Paolo Sorrentino) e il capitano Fran (Giovanni Fico) svolgono indagini, lo stesso fanno la vicina Virgilia (Tiziana Foschi, fondatrice de La Premiata Ditta) e il medico del pronto soccorso Filippo (Lorenzo Marangon) fino ad arrivare alla risoluzione del caso.
«Nel film – spiega la regista – si parla della crisi dei valori sociali, della rivincita dei Boomers e della Silver culture, ma anche del diverso da noi, della gestione emotiva, del conflitto tra i pari e dell’arte di coltivare il dettaglio trovando soluzioni alle provocazioni della vita».
“Il morso del ramarro” – che si ricollega al quadro di Carvaggio “Il ragazzo morso dal ramarro” – è stato girato in Liguria, mentre in Friuli Maria Lodovica Merini ha in cantiere altri progetti. «Conto di poter girare già la prossima primavera un nuovo film, “Il tredicesimo mese”, che avrà come location anche Fontanafredda e il Cro di Aviano.
Il tema portante è la salute e racconta la storia di un neurologo e un imprenditore che hanno una scommessa su come arrivare a morire soddisfatti e contenti. Siamo in fase di preproduzione. Ma stiamo lavorando anche a documentari sulle leggende della Carnia». Tutte idee che troveranno concretizzazione nel 2023.
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