Alle Giornate della luce riappare il corto sulla raffineria “Aquila”

“Aquila”, cortometraggio (durata 23 minuti) restaurato dalla Cineteca del Friuli, viene proiettato in anteprima nell’ambito del festival Le Giornate della Luce a Cinemazero-Pordenone nella serata di oggi, giovedì 27. Girato interamente a Trieste nel 1950, all’epoca del Governo militare alleato (1945-1954), rientra nella vasta produzione cinematografica promossa nell’ambito del Piano Marshall. È stato ideato, prodotto e diretto da Jacopo Erbi (pseudonimo di Herbert L. Jacobson), allora direttore di Radio Trieste, per conto dell’ECA (Economic Cooperation Administration), agenzia governativa statunitense, incaricata della gestione dell’Erp (European Recovery Fund), ampio programma di aiuti economici all’Europa occidentale. Tale cortometraggio intende mostrare e celebrare l’inizio della ricostruzione industriale a Trieste nell’immediato dopoguerra, grazie agli aiuti americani, utilizzando principalmente la forma della fiction, mettendo in scena la vicenda di un giovane triestino, che, disoccupato, dopo un periodo di crisi e sconforto, trova lavoro presso la raffineria “Aquila”, produttrice di gasolio e oli combustibili. Tale complesso industriale, sorto nel comprensorio Zaule-Monte d’oro-Valle delle Noghere nel 1936, gravemente danneggiato dai bombardamenti durante la guerra, viene ricostruito e finanziato in parte attraverso i fondi dell’Erp e in parte sostenuto dal Cip (Comitato Italiano Petroli).
A questo lavoro filmico collabora validamente un gruppo di giovani di Trieste destinati a un futuro brillante in campo cinematografico: Tullio Kezich, in qualità di sceneggiatore e aiuto regista; Tullio Mainardi, che si occupa dell’organizzazione generale; gli autori dell’ottima fotografia in bianco e nero, i fratelli Gianni e Franco Vitrotti, la forza delle cui immagini è essenziale alla riuscita del film, il quale è privo di dialogo, di parlato.
Tutto è affidato alle immagini, al dinamico ritmo del montaggio e alla musica composta e diretta da Mario Bugamelli (1905-1978), Orchestra di Radio Trieste, figura molto amata della Trieste musicale. Nella storia del giovane disoccupato (interpretato da Natale Peretti), che, dopo aver vagato inutilmente per tutta Trieste e dintorni alla ricerca di un lavoro, in un momento di disperazione compie un furto in un negozio del centro, infrangendo una vetrina per prendere una scatola di dolciumi per i suoi bambini, è evidente il richiamo al capolavoro del Neorealismo italiano, “Ladri di biciclette” (1948) di Vittorio De Sica; però, in questo caso, il finale è diverso. Il giovane viene arrestato dalla polizia e portato in questura, ma il commissario, comprendendo la sua situazione, lo lascia libero. Poco dopo all’ufficio collocamento gli viene offerto un posto presso la raffineria “Aquila”. A questo punto il cortometraggio assume una forma più propriamente documentaristica, quella tipica del documentario “industriale”, con riprese effettuate all’interno del complesso che ne esaltano la modernità e l’efficienza.
Nel finale il protagonista, tornato a casa dal lavoro, trova finalmente un’atmosfera serena e ricca di speranze per il futuro. —
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