Zanzare e rifiuti, addio pesci rossi il laghetto di via Gemona non piace

Il laghetto di via Gemona è uno dei simboli della città. Negli anni ha rischiato di scomparire, ma dopo una bonifica e il restauro di qualche anno fa e dopo il passaggio di competenza dalla Provincia al Comune è ancora lì, per la gioia degli udinesi.
Alcuni cittadini, però, hanno notato che con l’arrivo del caldo l’acqua si è intorpidita, diventando verde e dimora di molte zanzare. Se a questo si aggiunge l’inciviltà di qualcuno, che deposita al suo interno materiale da discarica, il problema diventa evidente. «Una volta era la gioia dei pesci rossi, dei bambini che li vedevano nuotare nell’acqua limpida: adesso dopo che sono stati spesi migliaia di euro per la bonifica è un ricettacolo di immondizia e di zanzare. Che vergogna», scrive uno dei lettori del Messaggero Veneto, Giuseppe Totis, dando sfogo al proprio dispiacere.
Ma a tranquillizzare gli udinesi interviene il vicesindaco Loris Michelini, che ha già in mente la tipologia di intervento per rendere lo specchio d’acqua bello e all’altezza delle aspettative della gente. «Prima di tutto desidero spiegare che non si tratta di un laghetto vero e proprio – esordisce Michelini –, perché la pompa che permetteva il ricircolo dell’acqua è stata tolta anni fa, poiché mal funzionante. Siamo davanti, quindi, a uno stagno, che come tale ha caratteristiche particolari. Entro l’estate saremo in grado di assumere un agronomo e assieme a lui potremo realizzare un progetto per inserire alcune piante con caratteristiche particolari, che si autoalimentino, dando al tempo stesso ossigenazione allo stagno. In parole povere dovremo ricreare un ecosistema. Al termine di questo intervento sono certo che gli udinesi e i turisti saranno soddisfatti».
Un intervento che doveva essere realizzato in tempi più brevi, ma che ha subito gli inevitabili ritardi legati al lockdown. Anche il concorso per inserire la figura dell’agronomo all’interno del Comune è slittato.
Lo stagno, comunque, non sarà lasciato così come oggi lo si vede. Sarà in parte ripulita l’acqua, per renderla più piacevole alla vista, e saranno tolte eventuali sporcizie. «La cosa importante – conclude Michelini – era rimettere l’acqua dove era stata tolta in passato. Cosa che non piaceva agli udinesi. A fare questa richiesta era stato anche il parroco di San Quirino, che voleva riprendere a realizzare in questa bella cornice il presepio. Pensiamo di aver fatto una buona cosa, ora cercheremo di migliorarla. Bisognerà, però, avere un po’ di pazienza, perché ricreare un ambiente di un certo tipo in uno stagno che si trova in pieno centro città non sarà immediato. Dovremo aiutare la natura a prendere i suoi spazi, ma voglio tranquillizzare i cittadini: questo angolo di Udine sarà piacevole da vedere e da vivere». —
Riproduzione riservata © Messaggero Veneto