Violenza sulle donne: gli “Amici di Nadia” non vogliono il murale di Pistorius

Gemona, sdegno dell’associazione che ricorda la giovane di Vidulis. «È un assassino, il Comune deve rimuovere quel manifesto»

GEMONA. «Un centro anti-violenza per le donne è un’iniziativa più che apprezzabile, ma è in netta contraddizione con il murale di Pistorius che capeggia in città e che va cancellato, se è stato promosso o finanziato dal Comune».

Il gruppo “Amici di Nadia Orlando” torna a farsi sentire sulla questione relativa alla presenza del murale del quattro volte campione paralimpico sudafricano Oscar Pistorius che campeggia sulla parete di una casa privata, in Campagnola.

Dopo aver appreso che il Comune di Gemona ha avviato negli scorsi giorni un centro contro la violenza sulle donne, il portavoce di “Amici di Nadia”, Giuseppe Melillo, interviene con decisione: «Ho chiamato di persona – dice – il numero che fa riferimento al centro anti-violenza e devo dire che è un’iniziativa più che meritevole, ma ciò è in contraddizione con la promozione, attraverso un murale, di Pistorius, un uomo che è stato condannato proprio per aver ucciso una donna».

Per Melillo quell’opera andrebbe cancellata, ancora di più in una cittadina in cui l’amministrazione pubblica dimostra grande sensibilità verso la violenza di genere.

«È chiaro che se quell’opera è realizzata su una casa privata, ognuno è libero di fare quello che vuole e non ci permettiamo di intervenire, ma se quel murale è stato promosso o finanziato dal Comune, va cancellato perché quello è un assassino», sentenzia Melillo.

A suo tempo, i proprietari dell’abitazione che ospita il grande disegno avevano fatto sapere che non volevano cancellarlo, ricordando le gesta sportive dell’atleta sudafricano e chiarendo che quell’opera era stata proposta ai tempi dal Comune per promuovere il progetto città dello Sport.

«Pistorius – spiega Zaga Balog, presidente della commissione pari opportunità – è stato condannato nel suo paese e sconterà la sua pena, non entro nel merito degli atti giudiziari.

Ma allo stesso modo vorrei ricordare che ci sono stati molti altri casi giudiziari che hanno coinvolto grandi sportivi che comunque non sono stati cancellati dalla lista delle “leggende” dello sport. Uno di questi è O.J. Simpson, star del football americano, colpevole di duplice omicidio. A Pistorius va il merito di aver acceso i riflettori sul mondo dello sport paralimpico». —

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