Viene operato all’anca ma la protesi provoca un’infezione da metalli

FIUME VENETO. È pronto a presentare denuncia nei confronti della casa produttrice delle protesi e valuterà anche se chiamare in causa l’Aas 5. La storia è quella di un uomo di Fiume Veneto. Il suo calvario comincia nel 2010 quando si sottopone a un intervento di protesi all’anca sinistra all’ospedale di Spilimbergo. «Era andato tutto bene – racconta –, ma dopo un paio di anni ho cominciato a sentire prima fastidio e poi dolore. Sono tornato a Spilimbergo e i medici che mi avevano curato dicevano che non riuscivano a capire che cosa fosse accaduto».
Viene effettuato un intervento di revisione. «Mi hanno detto che avevano trovato una metallosi e una borsite, che avevano pulito tutto e lasciato l’anca vecchia».
Dopo due o tre anni, però, di nuovo gli stessi sintomi e di nuovo il ritorno a Spilimbergo: dopo infiltrazioni e cure che non danno risultati l’uomo, su consiglio di un altro medico, si rivolge a Portogruaro. «Mi hanno fatto gli esami per il cromo e il cobalto e i valori erano oltre i limiti – racconta ancora –. Mi hanno operato il 16 maggio travando un’infezione. Adesso ho un buco nel bacino, sono sotto antibiotici e devono rimettermi una protesi il 4 luglio». Un iter complesso per il quale teme di avere conseguenze anche sul lavoro, considerato il lungo periodo di malattia.
Nella ricerca delle cause di quanto avvenuto il fiumano scopre che nell’epoca del primo intervento venivano usate alcune protesi metalliche ritirate dal mercato proprio perché rilasciavano nel sangue cromo e cobalto. «Perché – chiede – all’epoca della prima revisione non mi hanno tolto la protesi visto che mi hanno detto che era una metallosi, cosa che però nella cartella clinica non era riportata? Perché non mi hanno mai detto di tenere controllati i valori del cobalto e del cromo visto che quando sono arrivato a Portogruaro erano talmente alti da mettere in pericolo la mia vita?».
L’uomo ha avviato l’iter per fare causa alla casa produttrice della protesi, e per questo è già stato visitato dal medico legale, e sta attendendo la conclusione dell’iter per valutare anche se procedere contro l’Aas 5. «Vorrei – conclude – anche sapere se ci sono altre persone che hanno subito lo stesso intervento con le stesse conseguenze».
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