Vicini “scomodi” per la chiesa

Fa discutere il locale di scambisti gestito da due sanvitesi a Villanova di Fossalta

Proseguono le discussioni sulla presenza del club privè “Botero” in via Stucky, a Villanova di Fossalta di Portogruaro. E’ un locale per scambisti e sorge a pochi passi dalla chiesa di Sant’Antonio, facente parte della diocesi di Concordia Pordenone.

Indispettito il parroco, don Corrado Carolo, e non entusiasta per la presenza di questo locale il sindaco di Fossalta di Portogruaro, Paolo Anastasia. Intanto i soci del “Botero”, Leo e Loredana, originari di Milano ma residenti a San Vito al Tagliamento, vanno avanti per la loro strada, organizzando feste per i soci. Compilare la tessera è una formalità. Costa 20 euro l’anno. Si possono iscrivere anche i single.

Al “Botero” si presentano coppie provenienti da ogni dove: persino da Lido di Venezia o da Vicenza, e chiaramente dal Friuli Venezia Giulia. Nei giorni scorsi si è parlato molto dell’abbassamento dell’età media di coloro che praticano lo scambio di coppia. I gestori del locale confermano: «Sì, è vero, è una tendenza degli ultimi anni - hanno confermato Leo e Loredana -. Parliamoci chiaro, questo è un locale dove si può praticare del sano sesso, per vincere la noia, lo stress, ma recuperare anche quell’intimità di cui la coppia ha chiaramente bisogno. Fino a poco tempo fa si parlava di crisi del settimo anno. Adesso pare che la prima grave crisi coniugale si presenti dopo appena 3 anni. Teniamo a precisare che tutto è rigorosamente legale».

Don Corrado Carolo, il parroco di Villanova, appresa la notizia che a Fossalta è chiaramente sulla bocca di tutti, quando gli è stato chiesto un parere sull’argomento ha tagliato corto: «Io non voglio esprimermi». Poi, via sms, ha dichiarato: «Visto il tipo di argomento faccio immaginare cosa un prete cattolico possa pensare di un posto del genere. Ma siccome la legge italiana lo permette, una mia intervista servirebbe solo a fare della pubblicità».

Secca la replica dei gestori del Botero: «Noi non vogliamo dare lezionia nessuno. Ma chiediamoci: è meglio che un marito frequenti un club privè come il nostro, legale, o che frequenti altri posti dove si pratica sesso magari illegale? Al parroco diciamo questo. Non si preoccupi di noi, ma dei due nuovi night club che sono sorti proprio tra Villanova e Fossalta».

Intanto in paese non mancano le reazioni. «Locali così non dovrebbero sorgere – ha spiegato Debora, titolare del bar Al Cantinon, nella piazza di Fossalta – non è un posto che attira il mio interesse». «Guardi, io non mi stupisco davvero più di niente – ha detto la titolare della vicina panetteria –. Nel mio “io” posso solo dire che è un ambiente che non mi piace. Se sorge un locale così vuol dire che nel mondo, oramai, è tutto permesso».

Rosario Padovano

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Messaggero Veneto