Viale Leopardi a Udine, un quartiere in rivolta: "Spaccio e sesso dentro quelle siepi"

UDINE. «Quelle siepi vanno tolte o almeno abbassate. All’interno succede di tutto, dallo spaccio di droga al sesso a pagamento in pieno giorno».
Chi parla sono i commercianti di viale Leopardi e chi, lavoratore, frequenta questo quartiere tutti i giorni. E dall’alto dei palazzoni scruta tutto. Vede che all’interno di quelle boscaglie, alte quasi tre metri, «qualcosa di “strano” e inequivocabile avviene». «E questo – dicono – non dà una bella immagine della città, visto che questa è la “porta” di Udine per chi proviene da sud. Peccato – dicono – perchè questo sarebbe un quartiere dalle grandi potenzialità».
Sporcizia e marciapiedi rotti
Il nostro viaggio in viale Leopardi comincia da piazza della Repubblica. Siamo accompagnati da alcuni commercianti della zona. Tra questi c’è Cinzia Montesel, titolare del negozio Gelmi attivo dal 1952. Lei e la sua famiglia hanno visto cambiare questo quartiere e dice che «viale Leopardi purtroppo non è via Roma ed è venuta l’ora che l’amministrazione comunale se ne renda conto».
Camminando all’esterno di alcuni bar troviamo cartacce a terra. I marciapiedi sono consumati da tempo e si cammina tra piastrelle spaccate. Ai lati di un parcheggio troviamo anche una segnaletica verticale divelta lasciata a terra.
Le siepi della discordia
Attraversiamo la strada e ci dirigiamo verso le siepi di cui si fa un gran parlare in questi giorni. Un comitato in questi giorni sta raccogliendo delle firme per eliminarle, perchè sarebbero, a detta dei proponenti della petizione popolare, «un perfetto nascondiglio per scambi illeciti». I commercianti del quartiere delle Magnolie sono d’accordo nel rifare completamente l’arredo del verde. Il Comune ci sta pensando e mercoledì prossimo ci sarà una riunione con l’assessore Enrico Pizza.
Al quale passa una “patata bollente”. Perchè altri residenti non vogliono togliere quelle aiuole e anche l’onorevole del Pd Gianna Malisani si è messa di traverso. «Da Roma – dicono in un gesto di stizza i commercianti – vengano qua a fare una visita per accorgersi che cosa accade tutti i giorni».
Con i nostri occhi ci rendiamo conto che quelle siepi sono una fitta boscaglia. Alcune sono altre tre metri. Altre creano dei mini labirinti nei quali ci si può “imbucare”. «Basta poco, basta ripulirle – dicono –. Sappiamo che il taglio non sarà una rivoluzione epocale. Siamo consci che se c’è l’ordine pubblico, il controllo da parte delle forze dell’ordine, il problema delle siepi viene dopo. Ma almeno diamo un segnale».
E prendono ad esempio via Roma. «Da quando – dicono sono state tolte le aiuole, è diventato tutto più grazioso. Noi chiediamo che venga rivisto l’assetto urbanistico di questo viale per renderlo più grazioso e accogliente».
Più parcheggi e meno verde
La ricetta per il rilancio c’è. «Mettete più parcheggi per dare una mano agli esercenti. Un negozio in più – dicono – è una manna dal cielo per questo quartiere. Siamo anche favorevoli a una pista ciclabile. Insomma questo deve diventare un luogo di passaggio e non di bivacco».
E il dito è puntato contro gli assembramenti che si creano non solo sulle panchine, ma anche davanti ad alcuni internet point e call center. «Qua – continuano – la zona cambia verso le 15.30 - 16 quando chi lavora nei palazzoni ci racconta che vede gente che si imbosca nelle siepi. Girano cose strano, ma anche si parla di sesso».
«Una volta – confessa Montesel – ho visto anche cinque persone scendere dall’albero. Insomma ci vuole più integrazione culturale. E se c’è disordine, c’è meno passaggio e meno voglia di frequantare questi posti. Il Comune deve intervenire per riqualificare altrimenti svendiamo i nostri immobili». La denuncia arriva anche da alcuni lavoratori.
«Stiamo attenti a dove parcheggiamo. Gli scambi di droga sono a cielo aperto. C’è chi dietro le aiuole fa i propri bisogni. Il problema però non solo le siepi o la somministrazione di alcol. Ci vuole un posto fisso di polizia».
Il tour del sindaco Honsell
Il sindaco Honsell ieri sera ha voluto, insieme all’assessore Alessandro Venanzi, rendersi conto della situazione. Ha stretto mani, ha visitato condomini e ha parlato con gli esercenti.
«Sindaco – ha detto più di qualcuno – ci torni a trovare. Abbiamo bisogno delle istituzioni». Il primo cittadino oggi inconterà il questore Cracovia e il dirigente del verde del Comune. «Non desertificheremo l’area ma riprogetteremo il verde. Ci vogliono soldi, ma siamo disposti a fare questo investimento».
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