Viale Grigoletti, chiude la storica macelleria

Martina Milia



«Vi vorrei dire tante cose, vi auguro ogni bene»; «Nessuno mi salutava come Enzo», «Siete stati per anni al servizio dei nostri palati». Parole balsamo per il cuore, occhi lucidi e anche lacrime ieri mattina in viale Grigoletti. Enzo Mironici non c’è più, è deceduto all’inizio del mese a 76 anni e ieri la moglie Giovanna, la figlia Arianna e la affezionata collaboratrice Fiorella, hanno alzato la serranda per l’ultima volta. La macelleria aperta 60 anni fa da Carlo Mironici, poi passata al figlio che con la moglie ha dedicato la vita a quell’attività, ha chiuso i battenti. È in vendita, cerca un nuovo titolare che possa rappresentare quello che è stata la famiglia Mironici per viale Grigoletti.

«Questo è sempre stato un negozio di quartiere – racconta Giovanna, a cui è toccata la difficile scelta –. Mio suocero, dal ritorno dal Venezuela, la aprì in un immobile qui vicino. Poi quando fu realizzato questo edificio si trasferì. Mi ricordo ancora l’inaugurazione: qui fuori era pieno di gente, affettammo un sacco di salumi, su quel tavolo c’era una damigiana, una grande festa». Ogni evento della famiglia era condiviso dai clienti: «Quanti coprifasce ho ricevuto dalle clienti per la nascita della mia prima figlia! C’era un rapporto di amicizia». Che è rimasto.

Casa e bottega per i Mironici. I tre figli – Arianna, Chiara e Carloaugusto – hanno scelto strade professionali diverse, «ma nei fine settimana venivano sempre ad aiutarci quando studiavano. Questa è un’attività che ha resistito perché a gestione famigliare, diversamente non ce l’avremmo fatta. Abbiamo sempre puntato sulla qualità, siamo stati tra i primi a fare i piatti pronti, mio marito con Gregoris ha sempre lavorato per la valorizzazione del prodotto, aderendo anche al marchio “C’è carne e carne”». Una vita di sacrificio, lavoro, ma anche di passione: «Ricordo il banco della carne a Incontriamoci a Pordenone, quanti giovani, quello era un momento di divertimento e festa».

Nel tempo sono cambiate le abitudini, sono spuntati tanti supermercati, però Enzo era sempre dietro il suo banco: «Abbiamo parlato tante volte di andare in pensione – chiosa Giovanna –, ma lui non ce la faceva proprio...Avrebbe dovuto chiudere lui il negozio e invece tocca a me». —

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